CASO
D'INNOCENZO: VERSO IL PROCESSO
Gazzetta di Caserta, 14 gennaio 2012
Il caso che coinvolge l'imprenditore Benedetto D'Innocenzo e suo figlio Diocrate,
tiene sempre banco in paese. Dopo la scarcerazione, avvenuta alcuni giorni fa,
e la caduta delle accuse più pesanti, l'indagato e il suo legale - l'avvocato
Francesco Lugnano - preparano le azioni in vista del
processo. Sono convinti di riuscire a dimostrare l’estraneità da ogni accusa
mossa.
L’imprenditore casertano di 57 anni, originario di Calvi Risorta ma domiciliato a Isernia, è accusato di
associazione a delinquere di stampo camorristico, estorsioni aggravate ai danni
di imprenditori di Prato e di Firenze, riciclaggio ed evasione fiscale.
D'Innocenzo era stato arrestato a Sant’Agapito dove incontrava
l’amante rumena. La sua cattura rientra in una vasta operazione della Direzione
distrettuale antimafia di Firenze, che ha coinvolto diverse città italiane ed
estere, arrivando fino a Londra e New York. Grazie
alle intercettazioni telefoniche sarebbe stato accertato che D'Innocenzo veniva
spesso in Molise per incontrare l’amante. Ma anche che l’uomo avrebbe
intrattenuto rapporti diretti, in passato, con il boss Antonio Bardellino e, di recente, legami forti anche con il clan casertano Ligato
di Pignataro Maggiore.
Per l'imprenditore il tribunale
del Riesame di Firenze ha disposto l'obbligo di dimora. Alcune settimane prima
era stata rimessa in libertà la nuora di Benedetto D’Innocenzo
che era stata collocata ai domiciliari con l'accusa di appropriazione
indebita. Per lunghi anni la famiglia D’Innocenzo ha
gestito a Calvi Risorta attività produttive e commerciali dando occupazione a
numerose persone.