IL GIUDICE
ARCHIVIA ANCHE L'ENNESIMA QUERELA DI ZACCHIA CONTRO MINIERI
E TAFFURI: IL PM DICE CHE QUESTO BLOG FA GIORNALISMO QUALIFICATO E CREDIBILE
Calvirisortanews, 04 gennaio 2012
Dopo l'emanazione della Sentenza della Corte di Cassazione
- Sezione V penale - Sentenza 7 ottobre -28 dicembre 2011 n.48553,
arrivano i primi effetti sulle querele inoltrate da politici di
ogni ordine e grado nei confronti dei giornalisti. E' di qualche ora fa
l'ennesima archiviazione di un procedimento intentato dall'ex sindaco di Calvi
Risorta, il farmacista Giacomo Zacchia, nei confronti del giornalista
professionista Salvatore Minieri e dell'editore del
sito www.calvirisortanews.it, Vito Taffuri per diffamazione a mezzo stampa
(art. 595 c.p.), difeso degli Avvocati Letizia Di Rubbo,
e Daniela Taddeo.
Secondo i giudici della Procura di Santa Maria Capua
Vetere, Minieri non ha assolutamente offeso l'onorabilità di nessuno nei suoi
articoli che, secondo il pubblico ministero Maurizio Giordano, sono "basati su elementi di fatto
incontrovertibili" (come si legge nel Proc. n° 24164/09 Procura della
Repubblica Presso Tribunale di Santa Maria Capua Vetere). Giordano, infatti,
conferma la capacità del giornalista di riportare, efficacemente e in maniera
documentata, fatti e riferimenti giudiziari comprovati e oggettivamente
esistenti, addirittura - scrive Giordano - incontrovertibili. Lo stesso editore
Taffuri è stato fondamentale in tema di exceptio veritatis quando ha
deposto in sede di interrogatorio, presso il Comando Stazione Carabinieri di
Calvi Risorta.
Vito Taffuri, infatti, si è difeso parlando di elementi riscontrati nello studio di atti e procedimenti
giudiziari pubblici. L'articolo in questione era di quelli davvero
sensazionali: rivelava la collaborazione della passata Amministrazione Zacchia
con i fratelli Michele e Sergio Orsi di Casal di Principe, fino a qualche anno
fa signori assoluti dello smaltimento dei rifiuti. Minieri e Taffuri avevano
scritto e svelato l'asse di collaborativo che si era
creato tra la passata Amministrazione di Zacchia, i fratelli casalesi Orsi e le
loro società (Michele Orsi venne ucciso il 1 giugno
Secondo il pm Giordano, il
giornalista professionista e l'editore Taffuri, hanno esercitato correttamente,
secondo i dettami di continenza e pertinenza, il loro diritto di critica e
cronaca e hanno denunciato fatti - si legge testualmente nel dispositivo della
Procura - "con toni aspri tipici dell'agone politico". Brutto colpo
per Giacomo Zacchia, difeso dall'avvocato Carlo De Stavola
che si vede archiviare l'ennesimo procedimento contro
il giornalista Salvatore Minieri e contro l'editore Vito Taffuri.
Brutta prospettiva per chi ha querelato i giornalisti dopo
le campagne elettorali per articoli e interventi pubblici svoltisi
nell'agone politico che, come conferma il pm
Giordano, ha una particolare e molto alta soglia di tolleranza
giurisprudenziale. Peggio ancora per chi querela i
giornalisti, se si guarda
RIPORTIAMO L'ARTICOLO INDAGATO :
L’AUTORITA’ DI VIGILANZA ACCENDE I RIFLETTORI SUL TRIANGOLO ZACCHIA-ORSI-VALENTE
In fondo tutti sapevano che il tallone d’Achille di questa maggioranza era, e rimane ancora oggi, il comparto delle gare d’appalto. Ma in pochi si sarebbero aspettati una stoccata così
energica e perentoria del Servizio Ispettivo dell’Autorità di vigilanza sui
contratti pubblici di lavori e forniture per gli Enti comunali. A onor del vero, non si tratta della prima richiesta da
parte dell’ufficio ispezioni delle province di Caserta e Salerno, anzi, questo
è più che altro un sollecito di quelli robusti.
Il 28 maggio 2007, proprio l’Autorità di vigilanza aveva
inviato al Comune di Calvi una missiva (protocollo 30593) nella quale si
chiedeva uno screening integrale sulla documentazione
di corredo alle gare d’appalto svolte dall’inizio della sindacatura
di Giacomo Zacchia. Nonostante l’invito, nemmeno tanto amichevole dell’Ente
ispettivo, la maggioranza aveva preferito starsene zitta, o meglio, aveva
deciso di fregarsene altamente, quasi a dire “ma come vi permettete di
chiederci documenti relativi agli appalti? Qui
facciamo come ci pare e nessuno può arrogarsi il diritto di controllarci”,
molto male, soprattutto se si pensa che il diritto che regola la materia impone
all’Ente comunale di fornire chiarimenti immediati.
L’Autorità di vigilanza, in data 9 novembre, si è vista
costretta a reiterare la richiesta e a pretendere tutto il corredo documentale
relativo alle gare d’appalto degli anni 2005-2006-
L’Autorità di vigilanza ha ritenuto
necessario avviare una ricognizione generale volta a controllare la
conformità dello svolgimento delle gare a Calvi Risorta. Per farla breve: tutte
le gare dal 2005 ad oggi dovranno essere riviste nel cuore più profondo del
corollario documentale che normalmente accompagna gli
appalti. Per Zacchia si fa dura. L’Autorità competente, infatti, ha dato un
periodo di 20 giorni al sindaco per produrre tutte le copie della
documentazione delle gare e, tanto, per scavare ancora più a fondo, ha messo a
segno un colpo che questa volta Zacchia e i suoi non potranno
schivare in maniera così disinvolta (come fanno solitamente, d’altronde!).
Sulla piscina comunale, infatti, cala una vera mannaia, un
colpo di scure che pretende una copia del collaudo
strutturale, una del certificato di agibilità e poi, tanto per fare chiarezza
sui dubbi sorti in merito all’affidamento ad Assonuoto,
una documento che attesti ufficialmente il contratto di gestione. Ma non è finita, anzi, dalla vasca della piscina devono
saltar fuori anche il parere della Commissione comunale di vigilanza e la
nomina del Responsabile del Procedimento. Tutto in venti giorni, visto che in
sei mesi Cipro, Zacchia, Perrotta, Izzo, Salerno,
Zona, Bonacci e company non si sono degnati nemmeno di
leggere il primo sollecito dell’Autorità di controllo sui lavori pubblici (che
Comune efficiente, scriverà fra qualche giorno il solito editorialista del bar
di fronte al Municipio).
Non basta: sul settore della gestione rifiuti, l’Autorità
ha inviato addirittura una tabella che Zacchia dovrà compilare con dovizia di
particolari, motivando soprattutto l’affidamento della raccolta e del servizio
in generale. Anche l’Autorità vuole sapere come mai ai fratelli Orsi di Mondragone è stata sempre riservata, da Zacchia, una corsia
preferenziale quando si trattava di smaltire
l’immondizia calena. Per i documenti delle indagini sulla spazzatura, però,
sono stati elargiti 30 giorni a partire dal 9
novembre.
Questa volta non ci si potrà nascondere dietro un dito o
tra i paraventi silenziosi di una maggioranza che non è più tale ormai da mesi.
Una curiosità: in sei mesi l’assessore Damiano Zona non è stato capace nemmeno
di leggere il documento inviato a maggio dall’Autorità di vigilanza, mentre in
un solo giorno, la data delle primarie del Pd a Calvi, pare abbia percorso in lungo
e in largo la città almeno 10 volte a caccia di voti. Magari avesse profuso lo
stesso zelo per dare spiegazioni su cimitero e appalti…magari.
27/11/2007 scritto da Salvatore Minieri