“NGOPP I ZUNI” GIOVANI CALENI ANNI ’60 RISCOPRONO E RILANCIANO
L’ANTICA CANTATA DI SAN SILVESTRO
Calvirisortanews, 02 gennaio 2012
Cantando in onore di San Silvestro nelle stradine di Zuni
con le antiche melodie dimenticate? È successo davvero, il 31 dicembre
dell’anno appena trascorso; il vecchio e ormai morto 2011.
“Oggi e calenne e dimani è l’anno nuovo”. Inizia così
A ripescare questa sorte di il mantra popolare, cristallizzato nella tradizione orale dei
caleni di sopra, è stato un gruppo di giovani degli anni sessanta, decisi a
riportare in auge suoni e armonie antiche e dimenticate. Un lavoro certosino,
non privo di difficoltà, maggiormente perché posto in essere
dopo oltre cinquant'anni di oblio, assieme ad altri
deliziosi sonetti popolari come: “La pastorella” e “La cantata dei mesi”.
L’occasione è stata quella della notte di San Silvestro,
quando la combriccola dei non più giovani (espressione decisamente
preferita a quella di uomini di mezza età), partendo dalla gran residenza
signorile della baronessa di Zuni, hanno bussato alle porte del popolo cantando
una filastrocca scaccia-guai. I componenti utilizzano
strumenti artigianali. Ed eccoli i
caleni anni ’60: Salvatore Parisi, Paolo Suglia, Gigi Mele, Nicola Caparco, Giuseppe Capuano,
Antonio Capuano, Giovanni Zona, Silvestro Carusone,
Giorgio Cozzolino e Mimì
Zona.
Ritorna così in auge la parte più alta e più antica, dove
si trova la chiesa di San Nicola recentemente ristrutturata. In questa parte è
situato anche il vecchio palazzo baronale, ancora in uso per processioni e
manifestazioni. Questa parte di Zuni è detta "ngopp
i Zuni" o anche "Zuni stazione"; quest'ultima dicitura è nata quando, negli anni ‘40, la
baronessa del tempo, non diede il permesso alle ferrovie di far passare i
binari sul proprio terreno e quindi, di posizionare una stazione ferroviaria a
Zuni, discriminando in questo modo l’economia del territorio.
Ma a questa rinuncia è legata anche una cosa positiva: la conservazione eccezionalmente totale
dell’ambiente di Calvi alta che adesso può vantare questo isolamento come una
caratteristica che quasi nessuno più possiede.