ARCHEOLOGIA
A CALVI RISORTA: ALLARME PER L'ANTICA CALES
Gazzetta di Caserta, 30 ottobre 2011
Il degrado e l'abbandono divorano l’antica Cales. L’attacco dei tombaroli è
costante, da anni, i cumuli di immondizia albergano in ogni angolo.
Ora, anche l’usura presenta il conto e sbriciola parte
delle maestose mura che cingevano l’antica e opulenta città.
Due grossi blocchi delle antiche mura si sono staccate crollando, dopo un volo
di circa venti metri, verso il letto del rio Lanzi.
Una conseguenza inevitabile di uno stato di abbandono
che si protrae da decenni. Una lunga lista di episodi
che mette in evidenza l’assenza di efficaci controlli a salvaguardia dei beni
archeologici.
Nel 1997 vennero trafugate alcune
colonne che facevano parte di una grande struttura templare, o probabilmente un
grande santuario. Due anni prima, nella primavera del 1995, era stata
interamente saccheggiata una piccola necropoli, tardo antica,
contigua alle strutture che - secondo l’archeologo Werner
Johannowsky - apparterrebbero ad un complesso
abitativo greco.
Un quartiere interamente abitato
da sacerdoti addetti ai riti sacri che si tenevano nei pressi dei due pozzi
sacri rinvenuti a pochi metri dal ponte dell'autostrada A1. La zona sacra di probabile
pertinenza ellenistica, venne saccheggiata nel 2001.
Nel 2007, invece, ignoti avviarono uno scavo clandestino
all’interno del teatro.
Nel 2009 venne smontata e trafugata la recinzione in
alluminio - alta circa due metri - posta a protezione del teatro.