ZONA PIP: LE VERITA’ DI COMODO DI CAPARCO!

 

PD Calvi Risorta, 07 settembre 2011

 

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Caparco come al solito risponde con macroscopiche inesattezze ad un nostro articolo.

 

Caparco risponde ad un nostro articolo  dalle pagine di un quotidiano locale, come nelle altre occasioni per giustificare i suoi fallimenti da la colpa alla passata amministrazione Zacchia, quella che gli ha lasciato in eredità soldoni ed opere da realizzare a costo zero per i cittadini caleni, o cita un regolamento a modo suo.

 

L’argomento è quello relativo al nuovo bando di vendita dei lotti della zona PIP. Intanto dopo il nostro articolo si sono precipitati a coprire e delimitare le lastre di amianto abbandonate nell’area, monumento all’incuria ed al pressapochismo di Caparco & soci. A quando la bonifica? Forse dovremo fare un altro articolo per smuovere le loro coscienze? Così come sono solerti ad intervenire con i privati cittadini, così sono inermi quando l’amianto o altri tipi di rifiuti pericolosi e non sono sul suolo comunale. In proposito invitiamo i cittadini a recarsi presso la piattaforma di Pitonteri località Cerreto o nella zona archeologica località San Casto Vecchio e non solo per verificare quanto da noi affermato.

 

Passiamo ora all’articolo in cui Caparco fa delle affermazioni circa l’area PIP ed il regolamento per l’assegnazione e cessione di aree in zona PIP. Egli afferma: “Stiamo cercando di porre rimedio ad uno stato di degrado che risale a ben cinque anni fa, è nostra intenzione rendere la zona fruibile agli investitori creando occupazione per la popolazione giovanile”.

 

Prima inesattezza se non bugia, vi dimostreremo il perché. La zona PIP è stata consegnata il 19 giugno 2008 come si evince dalla determinazione n°288 R.G. del settore tecnico comunale in cui è stato approvato lo Stato Finale e il Certificato di Collaudo dei “Lavori di costruzione delle infrastrutture primarie in area per attività produttive in loc. Masseria Mandara”.

 

Quindi come ben si evince dalla data non sono affatto cinque anni  che la zona è stata finita, ma si sa Caparco con la matematica non è bravo! Se degrado c’è stato come noi abbiamo denunciato, questo è dovuto solo al menefreghismo ed alla incompetenza di Caparco & soci. Per quanto riguarda poi la creazione di occupazione giovanile, questo può farci solo piacere, ma ne dubitiamo visto che le uniche occupazioni create finora sono solo state per i parenti di qualche amministratore.

 

Regolamento per l’assegnazione e cessioni di aree zona PIP. Egli afferma: “Relativamente il ribasso del prezzo dei ventidue lotti, non abbiamo fatto altro che applicare il regolamento in vigore durante l’amministrazione Zacchia, il quale prevede la riduzione del prezzo dei lotti in caso di non vendita”. Seconda inesattezza, il regolamento non prevede la riduzione ma la rideterminazione del prezzo. Saremo più precisi citando l’art.3 del regolamento commentandolo insieme a voi. Omissis… “In caso di mancata vendita dei lotti disponibili nel termine di mesi tre a far data dalla pubblicazione del bando, la Giunta Comunale procederà a rideterminare il prezzo di vendita, in applicazione delle disposizioni contenute nell’Allegato II della Delibera Giunta Regionale n° 2108 del 29/12/2005, sulla base del solo costo di acquisizione, mediante espropriazione delle aree… omissis…”.  

 

Come si legge, l’amministrazione Zacchia ha solo applicato una disposizione regionale. Caparco invece ha disatteso queste disposizioni, perché non ha rispettato il termine di tre mesi, il primo bando è stato pubblicato il 03 agosto 2010; chi doveva rideterminare il prezzo era la Giunta Comunale e non il Consiglio Comunale, cosa avvenuta nella seduta del 08 luglio 2011 con la delibera n°14. Perché è avvenuto ciò? Se poi Caparco & soci pensavano che il regolamento così come era fatto non andava bene, perché non l’hanno cambiato come hanno fatto per l’articolo 9 con la delibera di Consiglio n° 26 del 21 giugno 2010? 

 

La sostanza delle cose non cambia: loro adesso stanno svendendo i lotti della zona PIP. Il regolamento è chiaro, in applicazione delle disposizioni regionali bisognava applicare una maggiorazione dell'aliquota compresa tra il 20% ed il 70% dei costi di urbanizzazione, avendo cura di rendere il costo finale competitivo con i valori di mercato, al fine di promuovere l'insediamento di imprese nell'area PIP ed il rilancio dell'economia locale con incremento dei posti di lavoro. Loro se ne sono fregati, nel primo bando hanno applicato una maggiorazione del 38%, non contenti poi, hanno variato il PRG cambiando le distanze dalle strade statali, dando così il colpo di grazia. Il consigliere Zacchia li aveva avvisati  del pastrocchio che stavano combinando, non lo hanno ascoltato e questo è stato il risultato!

 

La conclusione dell’articolo è poi degna del personaggio, egli afferma: “Quello dell’opposizione è solo un attacco insensato per screditare il nostro lavoro”.  Noi rispondiamo all’ennesima provocazione che: Di insensato a Calvi Risorta c’è solo questa maggioranza, formata da persone che pensano solo ed esclusivamente al proprio stipendio.