ANTICA
CALES: SEMPRE PIU' DEGRADO NEL PARCO ARCHEOLOGICO
Gazzetta di Caserta, 02 settembre 2011
ANTONIO BORRELLI
A differenza di altre zone
d'Italia, in cui si tende a valorizzare il patrimonio archeologico,
incentivando e incrementando il turismo e la microeconomia dell'area,
nell'agro-Caleno pare si attuino iniziative diametralmente opposte.
Il degrado nel parco archeologico dell'antica Cales è
l'emblema di questa situazione che da decenni si protrae nell'area. Purtroppo,
oggi Cales è nota all'opinione pubblica più per il suo "degrado
storico" che per la sua storia millenaria. Ciò che rimane dell’antica città
è oggi costituito dall’importante anfiteatro e dalle terme centrali, il secondo
più grandioso complesso termale dell'età repubblicana finora conosciuto.
In altre realtà un simile tesoro storico sarebbe valorizzato,
non solo per l’indiscutibile valore archeologico, ma anche e soprattutto allo
scopo di realizzare nuovi itinerari turistici, certamente riconoscibili a
livello nazionale.
Il benvenuto nel parco è dato dall’ingresso: una stretta
via sterrata di campagna impossibile da notare dalla Casilina, “abbellita"
da sterpaglia, vegetazione e spazzatura di ogni
genere. Si tratta di una vera e propria discarica abusiva quella che si incontra proseguendo la strada; lastre di eternit, televisori e altri elettrodomestici la compongono.
Nonostante le molte denunce, la situazione, da parte di cittadini e ai passionati di archeologia, nulla è
cambiato e, anzi, la situazione pare peggiorare di mese in mese. Ultima tegola, risalente a poche settimane fa, il furto dell'intera
recinzione che faceva da protezione per l’anfiteatro.
Per molti rimane assurdo che gli enti competenti insistano sfacciatamente nel lasciare la zona abbandonata a sè stessa e non muovono un dito per cercare di raggiungere
almeno un livello di decenza presso l'area archeologica di Calvi Risorta.
Abbandono che ha anche provocato l'interruzione dei lavori di scavo e di ripristino
del patrimonio storico e architettonico qualche mese fa.
Ricordiamo che quello dell’antica città calena è solo uno
dei vari pezzi del puzzle che compone l‘immenso patrimonio storico e archeologico
dell'Agro caleno e Alto casertano. Oltre all’importantissimo anfiteatro Campano
nell'antica Capua - secondo per dimensioni solo al Colosseo
- e al citato parco archeologico di Cales, sono di degna rilevanza il Teatro
romano di Teano con alcuni vari insiediamenti e 4 domus romane, il Teatro romano di Sessa Aurunca, antica
città importantissima, nel cui territorio sono anche
presenti tracce preistoriche e necropoli risalenti all'VIII secolo a.C. e la
neo scoperta di un teatro-tempiosannita nella piccola
Pietravairano.
Pochissime aree italiane possono vantare una tale massiccia
presenza di siti archeologici ma, a quanto are, solo
nel nostro territorio non c'è la volontà di investire in modo serio e
lungimirante in un progetto che invece potrebbe rilanciare buona parte del
casertano.