SI E'
SPENTO L'EX AMMINISTRATORE MELONE
Gazzetta di Caserta, 31 agosto 2011
Si è spento Nicola Melone ex amministratore di Calvi Risorta. A ricordarlo in primis l’ex sindaco Giacomo Zacchia che a nome del Pd
e dei cittadini di Calvi rende omaggio ad una figura di spessore dell’agro
caleno.
"In totale mi sembra, nelle molte tappe e nelle varie
sedi, di essere stato un prestanome che ha se mai solo rappresentato
aspirazioni, intuizioni, volontà, sforzi di moltissimi, uomini e donne, grandi
e tunili, dotti e indotti, illustri e anonimi che
sono stati i veri e non dimenticabili realizzatori di tutto".
In queste parole - affermano dal Pd
di Calvi Risorta - di don Giuseppe Dossetti,
mi è parso di scorgere l'intera esistenza del prof. Nicola Melone, insigne
Cittadino Caleno, Amministratore probo e onesto, educatore solerte e dotto,
esponente di primissimo piano della Democrazia Cristiana Calena, attualmente
iscritta al Partito Democratico che nella serata di Domenica 28 agosto si è
addormentato nel sonno della morte.
Per amore di cronaca, ma anche per dare la misura di come
Nicola Melone, abbia sempre vissuto ogni evento da protagonista, si può qui
ricordare che fu, fin dalla giovinezza, animatore
storico dell'associazionismo cattolico, attivo e determinato uomo politico
posto a servizio delle persone con cui viveva, il tutto coltivato e curato
all'ombra materna della parrocchia, e da laico, quale si sentiva di essere, si
pose a servizio della comunità esercitando il ministero più grande e più difficile,
quello di servire l'uomo e la sua città, il tutto nel silenzio laborioso e
nascosto.
Appariva poco perché sentiva doveroso il fare più che l’apparire.
Nella partecipazione, da protagonista, alla vita politica e amministrativa del
paese, ha portato esperienza,
professionalità e soprattutto una grande
duttilità, nel dipanare problemi e sostenere progetti e servizi. Tutto ciò è
Stato possibile perché Nicola Melone è stato fin da piccolo attratto da una grande attenzione all'ascolto, facendo tesoro dell'insegnamento
della storia e delle tradizioni, degli anziani e di quanti avevano qualcosa da
condividere; desiderava sempre e più partecipare a costruire una città al passo
con i tempi, in cui, la crescita culturale, umana e sociale delle persone contribuisse
a migliorare e far crescere il tenore di vita dei suoi concittadini.
Fino alla fine, stanco e ammalato, è stato capace di
levare la propria voce per difendere, vigile sentinella, quelle intuizioni di
libertà, di giustizia, di umanità che aveva prima
fatte sue e successivamente vissute ed insegnante.
Proprio per questa trasparente
fedeltà all’insegnamento ricevuto, ha vissuto la sua fede nel Vivente, a cui
non ha mai sostituito gli idoli correnti del potere e della ricchezza, ma
insieme per questo suo impegno appassionato a fianco degli uomini del suo
tempo, Calvi e noi tutti lo salutiamo con tanta commozione e gratitudine; resta
così nei nostri cuori.