ALL'AMICO NICOLA MELONE

 

PD Calvi Risorta, 29 agosto 2011

 

nicola_melone

 

“In totale mi sembra, nelle molte tappe e nelle varie sedi, di essere stato un prestanome che ha se mai solo rappresentato aspirazioni, intuizioni, volontà, sforzi di moltissimi, uomini e donne, grandi e umili, dotti e indotti, illustri e anonimi che sono stati i veri e non dimenticabili realizzatori di tutto”.                                                  

 

In queste parole, di don Giuseppe Dossetti, mi è parso di scorgere l’intera esistenza del prof. Nicola Melone, insigne Cittadino Caleno, Amministratore probo e onesto, educatore solerte e dotto, esponente di primissimo piano delle Democrazia Cristiana Calena, attualmente iscritta al Partito Democratico che nella serata di Domenica 28 agosto si e addormentato nel sonno della morte.

 

Per amore di cronaca, ma anche per dare la misura di come Nicola Melone, abbia sempre vissuto ogni evento da protagonista, si può qui ricordare che fu, fin dalla giovinezza, animatore storico dell’associazionismo cattolico, attivo e determinato uomo politico posto a servizio delle persone con cui viveva, il tutto coltivato e curato all’ombra materna della parrocchia, e da laico, quale si sentiva di essere, si pose a servizio della comunità esercitando il ministero più grande e più difficile, quello di servire l’uomo e la sua città, il tutto nel silenzio laborioso e nascosto. Appariva poco perché sentiva doveroso il fare più che l’apparire.

 

Nella partecipazione, da protagonista, alla vita politica e amministrativa del paese, ha portato esperienza, professionalità e soprattutto una grande duttilità, nel dipanare problemi e sostenere progetti e servizi. Tutto ciò è stato possibile perché Nicola Melone è stato fin da piccolo attratto da una grande attenzione all’ascolto,  facendo tesoro dell’insegnamento della storia e delle tradizioni, degli anziani e di quanti avevano qualcosa da condividere; desiderava sempre e più partecipare a  costruire una città a passo con i tempi, in cui, la crescita culturale, umana e sociale delle persone  contribuisse a migliorare e far crescere il tenore di vita dei suoi concittadini. Fino alla fine, stanco e ammalato, è stato capace di levare la propria voce per difendere, vigile sentinella, quelle intuizioni di libertà, di giustizia, di umanità che aveva prima fatte sue e successivamente vissute ed insegnate.

 

Proprio per questa trasparente fedeltà all’insegnamento ricevuto, ha vissuto la sua fede nel Vivente, a cui non ha mai sostituito gli idoli correnti del potere e della ricchezza, ma insieme per questo suo impegno appassionato a fianco degli uomini del suo tempo, Calvi e noi tutti  lo salutiamo con tanta commozione e gratitudine; resta così nei nostri cuori.