Gran
finale a Calvi Risorta con tre diverse commedie di
compagnie calene
Caserta24ore, 29 agosto 2011
Paolo Mesolella
Gran finale della manifestazione
“Libera arte in Villa” con tre spettacoli teatrali, allestiti da tre diverse
compagnie calene.
I gruppi “Arteinsieme”, “Autonomia
Visuale” e “la Compagnia”, infatti, hanno tenuto con
il fiato sospeso tutta Calvi con tre spettacoli serali veramente divertenti,
che hanno riscosso l’apprezzamento del pubblico attento ed esigente. Una
dimostrazione di quanto si ama il teatro a Calvi Risorta,
fucina di attori e registi di grande livello: da Renato Carpentieri a
Francantonio, da Antonio Capuano a Tonino Allocca ad Antimo Martino.
l primo gruppo teatrale “Artinsieme”, con la regia di Francantonio, ha allestito
“l’orso” di Cechov con la bella interpretazione delle
attrici calene Assia Duracci
e Nicola Bonaccio. L’Orso, opera teatrale scritta nel
1888 parla del matrimonio; ed il matrimonio per Cechov
è un vulcano di comicità. Protagonista è Elena Popova,
una vedova che ha deciso di non frequentare più alcun uomo. Ma
la situazione si capovolge quando arriva Stefano, un creditore del defunto e
nasce un amore passionale.
Il secondo gruppo teatrale “Autonomia Visuale” si è
cimentato in un bel monologo scritto ed interpretato da due caleni: il regista
Tonino Allocca e la figlia, la bravissima Renata Allocca. L’atto unico “Pienz’c bbuonu Giuvà” (pensaci bene Giovanni), pur trattando una tematica triste (la morte), si distingue per la bravura e la
capacità interpretativa della protagonista. Il marito Giovanni è morto, ha
lasciato la moglie, ma questa non si rassegna alla sua dipartita:
probabilmente, pensa, è dovuta, come al solito, al suo
egoismo, al suo tornaconto.
Il terzo gruppo teatrale caleno “la Compagnia”, invece, ha
rappresentato l’atto unico “A famiglia è nu sacrificiu continuo”, con la regia di Antimo
Martino e le interpretazioni dello stesso Martino e delle attrici calene
Vittoria Carangi ed Enza Parisi.
Anche in questo caso, si è parlato d’amore e di
matrimonio e non sono mancati i colpi scena, le battute e il sarcasmo che
diventa paradosso e genera umorismo. E’ stato affrontato l’eterno tema
dell’amore inteso come passione immediata, rimpianto e come sacrificio.
Tre atti unici, più che mai attuali che riflettevano su un istituzione fin troppo bistrattata. Molto bravi sia i
registi che gli attori che hanno fatto rivivere a Calvi il grande
teatro. Ma bravi sono state anche Amelia Capuano e Maria Cristina De Stefano
che hanno curato l’angolo della poesia e la Pro Loco
“Cales Novi” che grazie al presidente Pasqualino De Stefano, ed ai
collaboratori Izzo e Carmelo Bonacci, ha ridato al teatro caleno, e ai suoi
rappresentanti (registi e attori), il giusto credito e adeguato spazio.