A.A.A. "ORCO GROSSOLANO E SEMIANALFABETA" CERCA GIORNALISTA COMPIACENTE PER RACCONTARE ALTRE BUGIE IN MODO DA GIUSTIFICARE LA SCOMPARSA DEL PREMIO CALES

 

Calvirisortanews, 20 agosto 2011

 

Salvatore Minieri

 

Come avevamo previsto, il Premio Cales è svanito in quel porto delle nebbie che la maggioranza dei fedelissimi di Caparco usa quando non sa come giustificare le omeriche bugie che ormai sorreggono gran parte dell'attività amministrativa calena.


Nell'estate del 2009 partecipai anche io alla kermesse allestita dal sempre su di giri Silver Mele; in quella occasione mi accorsi che almeno due punti rimanevano oscuri e celavano una impreparazione davvero sorprendente.


Il primo: la manifestazione veniva organizzata con dei soldi stralciati da altri fondi (per farla breve: la facevano pagare ai caleni senza che gli stessi ne sapessero nulla) e poi lo stesso Mele decideva, motu proprio, di premiare giornalisti che, gerarchicamente, gli erano superiori per cercare evidentemente di carpirne la simpatia o qualche altra forma di riconoscenza che non stiamo qui a scandagliare.


Nell'edizione del 2009, quando partecipai direttamente come co-conduttore, proposi di premiare il direttore della Gazzetta di Caserta, giornale per il quale lavoravo e grazie al quale erano state portate a compimento importantissime indagini sugli intrecci e le connessioni tra politica e camorra.


Bene, dopo aver consegnato il premio al direttore Pasquale Clemente, io lasciai la Gazzetta per una naturale prosecuzione della mia carriera, ma soprattutto perché non mi sembrava credibile premiare qualcuno che poi mi avrebbe dovuto aiutare a fare carriera.


Il sempre su di giri Mele, invece, lo vediamo ancora scorrazzare sui campi sportivi provinciali e scodinzolare agli ordini di chi dallo studio gli passa la linea (le stesse persone che lui ha premiato nel 2009 e nel 2010, che coincidenza).


Il premio Cales, nell'edizione del 2010, aveva addirittura spacciato per giornaliste due belle e prosperose fanciulle che, in realtà, facevano ben altra professione, così come quando, l'anno prima, mi venne presentata dal Mele una certa Valeria Vittorini, come college, di cosa, non si sa. Basta cercare su Google le foto di Valeria Vittorini, per capire che è collega solo dello showman locale Mele, non certo mia.


Poi, con l'avvento del Premio Legalità organizzato da Vito Taffuri (a spese sue e non dei cittadini!) il Premio Cales è diventato il cabaret del posto che, con i soldi dei caleni, premia vecchi sportivi in disarmo e attempati direttori delle strutture dove il Mele collabora come CO.CO.PRO, mentre Taffuri porta a Calvi questori, prefetti e autorità nazionali senza spendere una lira, ma ricordando le vittime di mafia con l'aiuto di giornalisti di grande successo come Raffaele Sardo.


Insomma, non ci si poteva più presentare al cospetto dei caleni per cercare di fargli credere alla bufala che il premio organizzato da Mele fosse cosa gratuita e utile: nemmeno i parenti degli organizzatori ci avrebbero più creduto.


Avevamo già previsto che il premio Cales sarebbe finito come un Disco per L'Estate, un paio di giri e poi basta. Abbiamo anche sentito la balla colossale di qualcuno che ha giustificato l'assenza della kermesse con questa frase: "il premio Cales si tiene ogni due anni".


E allora perché si è tenuto in sequenza sia nel 2009 che nel 2010? Si vede che, come diceva Alessandro Morandotti, "l'unica maniera per giustificare una bugia è un'altra bugia" e a Calvi qualcuno ha perso i conti delle bugie che va raccontando e dei soldi che ha tolto ai cittadini per consentire a qualche suo consigliere comunale di arruffianarsi direttori e giornalisti influenti.


In quanto al sindaco Caparco che ci querela molto spesso, vorremmo sapere se si fa difendere dagli avvocati del Comune in queste cause (a spese dei caleni, quindi) e soprattutto, vorremmo dirgli che i nostri articoli non sono frutto di odio o rancore, quelli li lasciamo a qualche suo servile giornalista di ventura.


Il sindaco di Calvi scambia grossolanamente per offesa ciò che in realtà è semplice diritto di cronaca e critica, come sancito dalla Costituzione Italiana. La conosce la Costituzione, caro sindaco? Se vuole farsi una sana (e utilissima) ripassata, venga al premio Legalità, ci sono tanti personaggi che le potranno insegnare Costituzione e altre importanti cose utili a un sindaco che lei non ha ben studiato, si fidi. Soprattutto potrà rivedere i video in cui Mele la definiva "orco grossolano semianalfabeta". Lo stesso Mele che lei ha foraggiato per fargli organizzare il disciolto premio Cales.

 

Complimenti!