INQUINAMENTO
ACUSTICO
Caserta24ore, 01 agosto 2011
Aumentano i problemi al rione San Nicola. Dalle ore 18.20
alle 24, praticamente sei ore ininterrotte di suoni
molesti, sbattuti in faccia ai residenti, ad alto volume. Domenica sera, i
poveri cittadini, abitanti il rione San Nicola di Calvi (quello
dove si trova la balera) sono stati costretti a sopportare un rumore insistente
e continuato per quasi sei ore. Le prime tre e mezza per le prove di un concertino, le altre per il concertino vero e proprio.
A nulla sono valse le richieste di una signora ai
responsabili della Pro Loco comunale e le telefonate di due o tre diverse
persone ai carabinieri. Il forte suono molesto è continuato imperterrito senza
alcun rispetto del cittadino che ha tutto il diritto a vivere tranquillo, a
stare in casa e a dormire, senza un assordante rumore nelle orecchie. Un
diritto che dovrebbe essere salvaguardato dalla stessa amministrazione comunale
o da chi organizza per essa i balli alla balera di san
Nicola.
Anche se il rumore fosse dovesse
assillare un solo cittadino ma la raccolta di firme in corso ormai coinvolge
tanti caleni: donne, anziani, bambini e perfino un cittadino disabile che hanno
altro da pensare dal pomeriggio fino a tarda notte.
La legge, parla chiaro: “La tutela della salute, secondo
la legge 447/1995, spiega una sentenza del TAR Puglia del 4 dicembre 2006 (la
n. 5639) non presuppone necessariamente che la situazione di pericolo coinvolga
l’intera collettività ben potendo richiedersi tutela alla Pubblica
amministrazione anche ove sia in discussione la salute di una singola famiglia
(o anche di una sola persona. Presidente Ravalli). In
pratica, spiegano i cittadini ormai stanchi di sopportare suoni molesti durante
questi giorni dell’estate calena (tutti da tenere nel rione San Nicola), qui
non è in discussione la possibilità di tenere una sagra della porchetta, un
ballo liscio o un concerto di batteria acustica, ma è in discussione l’alto
volume degli amplificatori al punto che la gente non solo
non riesce a dormire ma nemmeno a parlare a telefono o con i propri figli dalle
6 e 20 di pomeriggio (se non prima) alle 24 di notte (se non dopo).
Eppure, sempre la legge (D. M. del 15
marzo 1998) prescrive che anche per i concertini
pubblici devono osservare i limiti di rumore, il rumore, infatti
misurato alle finestre aperte deve inferiore a 50 dB(A) durante il periodo
diurno e 30 dB(A) durante il periodo notturno; misurato a finestre chiuse,
invece, deve essere inferiore a 35 dB(A) durante il periodo diurno e 25 dB(A)
durante il periodo notturno.
Nel rilasciare le autorizzazioni per lo svolgimento delle attività musicali
temporanee in particolare, in base alla legge 447/1995
il comune dovrebbe considerare diverse cose:
a) i contenuti e le finalità dell’attività;
b) la durata dell’attività;
c) il periodo diurno o notturno in cui si svolge
l’attività;
d) la popolazione che per effetto della deroga è esposta a
livelli di rumore superiori ai limiti vigenti;
e) la frequenza di attività
temporanee che espongono la medesima popolazione a livelli di rumore superiori
ai limiti vigenti;
f) la destinazione d’uso delle aree interessate dal
superamento dei limiti ai fini della tutela dei
recettori particolarmente sensibili;
g) nel caso di manifestazioni in
luogo pubblico o aperto al pubblico, il rumore dovuto all’afflusso e al
deflusso del pubblico ed alle variazioni indotte nei volumi di traffico veicolare.
Nell’autorizzazione, infine il comune dovrebbe stabilire:
-
i valori limite da rispettare;
-
le limitazioni di orario e di giorni allo svolgimento dell’attività;
-
le prescrizioni per il contenimento delle emissioni sonore;
-
l’obbligo per l’organizzatore di informare preventivamente la
popolazione interessata dalle emissioni sonore”.
Insomma non basta essere autorizzati a tenere un ballo o un concertino
per alzare senza limiti il volume dell’amplificazione, con il risultato di
molestare le persone. Il volume deve essere contenuto nei limiti della
sopportazione. Sarebbe come autorizzare un uomo a portare la pistola e questi
la utilizzasse per recar danno alle persone. Il
risultato praticamente è lo stesso.