TRAGEDIA
NELLE CAMPAGNE DI SPARANISE
Il mattino, 01 luglio 2011
Elio Zanni
Tragedia sul lavoro, ieri mattina, nelle campagne di
Sparanise. Un agricoltore intento ad arare un terreno
di sua proprietà ha dovuto assistere, del tutto inerme, alla morte del figlio
schiacciato dal peso del trattore che egli stesso guidava.
Il mezzo agricolo, infatti, almeno secondo il racconto
fornito ai carabinieri subito dopo l’incidente, si sarebbe completamente
ribaltato in maniera del tutto improvvisa (si pensa a
causa del cedimento del terreno che in quel punto, infatti, è scosceso e
caratterizzato dalla presenza di pochi arbusti), proprio mentre l’uomo tentava
di afferrare al volo una bottiglia d’acqua che il giovanissimo figlio, col
braccio proteso in avanti, intendeva passargli.
Il drammatico evento, del quale i militari dell’Arma della
compagnia di Capua, agli ordini del tenente Leone, stanno
tentato di chiarire ogni aspetto, è accaduto poco dopo le otto, in località San
Vito; si tratta di una zona agricola posta all’ingresso del demanio caleno, tra
la montagna e la città di CALVI Risorta.
La vittima, Francesco Rossi, studente modello, atleta e
figlio esemplare, aveva solo 15 anni d’età. Impossibile anche
solo tentare di descrivere gli attimi di disperazione vissuti dal papà del
ragazzo, Luigi Rossi, quando ha visto il suo ragazzino stretto in quella morsa
infernale, tra l’acciaio del trattore e la terra. Momenti che
l’agricoltore ha dovuto poi riferire, tra le lacrime, in preda a un evidente stato confusionale, prima ai carabinieri di
Sparanise e poi ai tanti amici e parenti accorsi sul posto, tutti distrutti dal
dolore.
Secondo i medici il quindicenne
sarebbe morto subito, o comunque pochissimi istanti dopo l’incidente. In realtà
è presto per azzardare una ricostruzione attendibile della dinamica
dei fatti che permane al vaglio del magistrato e degli inquirenti. Sul luogo,
oltre ai carabinieri della locale stazione e di Capua, l’ambulanza del 118 di CALVI
Risorta e i vigili del fuoco di Teano del distaccamento di Caserta al quale è toccato il compito, con una gru, di liberare il
povero 15enne dal pesante trattore.
Dolore e lacrime in città, dove la gente ha ancora nella mente e cuore la morte di altri figli
dell’Agro Caleno. Tutto in tre mesi: la scomparsa del 14enne Antonio Mancini,
avvenuta lo scorso 23 aprile in seguito a un incidente
stradale e quella della 22enne Antonella Di Iorio di appena lo scorso 10
giugno, accaduta proprio mentre la studentessa conferiva con un docente
universitario.
Ieri ancora un lutto, ancora una giovane vittima. Il
15enne teneva talmente tanto al suo papà che aveva deciso di seguirlo in
campagna, fin dalle prime luci dell’alba. Poco dopo le 8 il sole picchiava già
forte e suo padre aveva la gola arsa dalla polvere del campo. Ecco allora il gesto del tutto spontaneo: quel passargli la
bottiglia d’acqua conservata all’ombra. Un sorso che
doveva spegnere la sete del genitore, non la sua stessa giovane vita.
Francesco aveva una cerchia di amici vastissima. Già,
perché durate la sua pur breve esistenza aveva fatto
di tutto, coltivava innumerevoli interessi.
Oltre ad aiutare il padre in campagna, frequentava con
buoni risultati l’istituto professionale di Stato di Vairano Patenora, dove l’anno
prossimo avrebbe dovuto approdare al secondo anno. Non solo. Aveva anche la
passione per il Kick Boxing,
favorito dal suo fisico possente e dai fruttuosi corsi tenuti dal maestro
Antonio Scialdone. Francesco lascia una famiglia che
lo amava tanto e una schiera infinita di amici e
parenti che lo dimenticheranno mai: la madre Luisa, il papà Luigi e il
legatissimo fratello maggiore Eraclio, arruolato nell’Esercito.
I funerali si svolgeranno nella chiesa dell’Annunziata, in
piazza Giovanni XXIII a Sparanise, ma non si conosce
ancora la data. La salma è a disposizione della magistratura nell’obitorio
dell’ospedale di Caserta. Stamattina il pm potrebbe anche liberare la salma senza disporre
l’autopsia.