La Reggia risucchia tutti i finanziamenti a discapito delle zone interne

 

Elio Zanni

 

Il Mattino, 25 giugno 2011

 

Teano. «Carenze documentali e omessa individuazione del responsabile unico del procedimento»: la Regione boccia la richiesta di contributi economici del programma «Teatri di Pietra 2011». Ma si pensa a «possibili errori di valutazione» ed è scattato il ricorso da parte del comune di Teano, capofila della rete teatri antichi dell’Alto Casertano che quest’anno comprende anche Piedimonte Matese e Alife.

 

Per la precisione, i responsabili amministrativi comunali ritengono che la richiesta sia «formalmente corretta» e che non ci siano «carenze tali da motivare un diniego». Una bruciante delusione per chi crede nel valore della cultura che passa attraverso lo studio e la fruizione del teatro greco-romano. A minare alla base la manifestazione, un buco da 200mila euro, volendo considerare i finanziamenti dell’indotto quando tutto funziona a regime.

 

Un taglio che mette a rischio cancellazione gran parte del cartellone culturale estivo della XII edizione e che scaricherà sulle case comunali spese insostenibili. Non a caso quest’anno mancano all’appello i comuni di Sessa Aurunca, Mondragone e CALVI Risorta (che gettò la spugna nel 2004): tutti costretti a uscire dal circuito per problemi di contenimento delle spese e in ragione di precedenti brucianti esperienze di contributi negati, vuoi per carenze di fondi che per puro disorientamento regionale nei momenti di rinnovo degli organi politici.

 

Infatti, nel 2010 la richiesta di contributo della rete sidicina non fu proprio vagliata. Ne scaturì una ferma protesta. Quest'anno, l'impressione è che la domanda sia stata passata letteralmente al setaccio. Risultato? Bocciatura e ricorso. Per i funzionari regionali manca il provvedimento di individuazione del responsabile unico del procedimento, ma il comune rimanda l’accusa al mittente facendo notare che il nome del responsabile è ben presente ed evidenziato.

 

E ancora: per i burocrati regionali manca la delibera di giunta del protocollo d’intesa tra l’organizzazione Teatri di Pietra e i comuni aderenti: ma da Teano si fa notare che la stessa intesa è allegata alla richiesta di finanziamento e reca le firme dei sindaci Raffaele Picierno, Vincenzo Cappello e Giuseppe Avecone. E se ciò non dovesse bastare: la delibera è già depositata in altre procedure di finanziamento. Che dire poi del fatto che la domanda poteva essere accettata con la clausola d’integrazione documentale? A dir poco impietriti i responsabili del gruppo Teatri di Pietra. E se la coordinatrice, Emilia Marrocco, parla dell’ennesimo «duro colpo alle prerogative culturali riservate ai cittadini dell’Alto Casertano», ricordando il valore di simili manifestazioni per il mondo scolastico della rete, è lo stesso direttore artistico, Aurelio Gatti, a bollare il diniego regionale come «un errore grossolano altrimenti pretestuoso, per non dire altro».

 

«La cosa incredibile - dice amareggiato, Gatti - è che l’esperimento (nato nel 2000 a Santa Maria Capua Vetere, con l’apertura dell’Anfiteatro Campano) mentre arranca nel casertano si è invece sviluppato in tutte le regioni limitrofe. Quest’anno, per esempio, si svolge in Toscana, in Basilicata e in Sicilia, coprendo in totale 35 siti archeologici e monumentali. Siti che hanno le stesse caratteristiche di quelli presenti a Teano, Piedimonte e Calvi, considerati minori solo per la vicinanza della Reggia di Caserta che totalizza tutti gli introiti».

 

Tradotto: la Reggia risucchia tutti i finanziamenti a discapito delle zone interne. Nonostante ciò, la speranza ora è tutta nell’esito del ricorso. Le plance degli spettacoli sono in attesa di stampa e riportano nomi di attori del calibro di Cosimo Cinieri, Ernesto Lama, Eleonora Brigliadori, Debora Caprioglio, Peppino Mazzotta e Cinzia Maccagnano.