LA STORIA INFINITA DEI DOSSI CALENI: NUOVO RICORSO E NUOVO SOPRALLUOGO MINISTERIALE PER CONVINCERE CAPARCO

 

Calvirisortanews, 16 giugno 2011

 

Dossi caleni da eliminare, c’è stato un nuovo ricorso, l’intera procedura è stata congelata e ci sarà un altro sopralluogo ministeriale: ma il vero ostacolo rimane l’ostinazione del sindaco Antonio Caparco. Ormai, con tutto il rispetto, la fascia tricolore pare ne abbia fatto un problema personale.


Come nel manzoniano romanzo dei promessi sposi, il capo in testa ha deciso: questo lavoro di demolizione dei dossi non s’ha fa fare, né oggi, né mai. Almeno questo si capisce dagli atti in nostro possesso.


Carte che danno l’impressione di una cocciutaggine estrema, che travalica persino le indicazioni ministeriali che non per niente fanno riferimento a questioni di sicurezza pubblica e privata “i dossi non possono essere istituiti nelle strade preferenziali di percorso dei mezzi di soccorso”.


Ci sono anche chiari accenni all’obbligo per i comuni di eliminare i passaggi pedonali o renderli non pericolosi e via di questo passo. E invece è accaduto che su 30 dossi (dopo l’ordinanza o prescrizione di rimozione del Ministro dei trasporti) ne siano stati eliminati solo 10, di cui 5 che fungevano anche da strisce pedonali e 5 normali ostacoli artificiali.


Dunque, sono stati rimossi e non adeguati proprio i dossi che potevano essere utili, cioè i passaggi pedonali. Rimangono nel conto altri 20 dossi che però l’amministrazione (con prestazioni d’opera che sono state definite gratis) sta facendo modificare. Incredibile, gli amministratori di maggioranza sembrano disposti a tutto pur di difendere quello che il Ministero ha fatto loro intendere essere un marchiano errore.


Sono disposti anche a far lavorare una ditta gratis. Ma tutti sanno che al mondo non esiste nulla che sia davvero gratis e quindi ci chiediamo: in che modo il comune ‘ringrazierà’ l’impresa che, ci dicono, sta lavorando gratis? Certamente non affidandogli in futuro un lavoro con incarico diretto perché ciò desterebbe molte perplessità.


Non c’è niente da fare, la maggior parte dei fatti che accadono nelle città dell’Alto casertano e provocano tensione tra i cittadini e le amministrazioni comunali si trasformano in storie infinite. E quando poi alla fine, dopo molto penare, tanta carta bollata e molto inchiostro (e meno mane che adesso con il web molta carta e molto inchiostro sono risparmiati) si arriva a una conclusione: paga sempre Pantalone, il solito cittadino tartassato.


L’esatto opposto di quanto accade, per esempio, a Teano. Infatti, nella vicina cittadina sidicina, quando un problema emerge dai giornali oppure da Internet, si nota la reazione pronta dell’amministrazione comunale. Volete un esempio? In piazza Unità d’Italia (ex largo Croci) il comune fece mettere a dimora degli alberelli orrendi (perché fuori luogo) nelle fioriere, ne venne fuori una critica giornalistica e l’amministrazione comunale corse ai ripari: vedere per credere. Un altro esempio: per il 150° dell’Unità d’Italia fu creato un cippo marmoreo con una dicitura criticata sui giornali e cosa è successo: è stata rifatta e presto campeggerà con una seconda lapide al posto di quella sbagliata.


Anche in questo caso gli esempi sarebbero moltissimi. Esattamente il contrario di quanto accade qui da noi a Calvi Risorta. La riprova sono i dossi. Nonostante le indicazioni della metà dei caleni (attraverso l’azione portata avanti da Giacomo Zacchia) e malgrado le avvisaglie della stampa internet e di quella di carta non asservita: Caparco continua difendere uno dei suoi prodotti peggio riusciti: i dossi artificiali.


Resta da vedere se e come si opporrà (con i soldi e con il tempo del Comune, immaginiamo) anche alle nuove disposizioni che riceverà, stavolta, direttamente dal PROVVEDITORATO INTERREGIONALE PER LA CAMPANIA E IL MOLISE.

 

Vi terremo informati e… ogni volta che la vostra automobile, voi e i vostri passeggeri, sobbalzerete sui dossi pensate agli amministratori di maggioranza di Calvi Risorta e rivolgetegli idealmente una frase a vostro piacimento: in questo caso non mettiamo lingua né limite alla fantasia.