Strutture sanitarie e programmi Asl

 

Il Mattino, 09 giugno 2011

 

Elio Zanni

 

Teano. Strutture sanitarie e programmi Asl di riorganizzazione: levata di scudi dei sindacati Cgil, Cisl e Uil sul progetto di trasferimento del distretto sanitario di Teano nello stesso immobile destinato ad accogliere l’ospedale di comunità, l’unica prospettiva di sviluppo che gode di una delibera regionale.

 

«Diverrebbe una torre di Babele»: dicono, per la priva volta d’accordo, dopo quattro anni di rottura totale e azioni separate, le tre sigle sindacali che si spingono (forti, appunto, della coesione ritrovata) a proporre una soluzione alternativa. Questo, anche per salvare i pezzi di assistenza sanitaria che andrebbero irrimediabilmente sparpagliati sul territorio e quindi, di fatto, resi meno accessibili alla popolazione sanitaria.

 

È il caso del laboratorio analisi, del centro di salute mentale e del Sert, servizio per le tossicodipendenze sulla cui sorte sarebbe già circolata la voce, non confermata, di un possibile trasferimento in una struttura di CALVI Risorta di proprietà Asl.

 

Il progetto delle segreterie, invece, contempla «a zero spese e solo con una razionale sistemazione dei servizi tra l’attuale sede di viale Italia e il nosocomio ristrutturato, la creazione di un palazzetto della salute con possibilità di interscambi di prestazioni professionali con l’ospedale di Sessa Aurunca per coprire eventuali carenze di personale».

 

«A nostro avviso l’accorpamento del previsto Psaut (presidio sanitario accettazione urgenze territoriali) con tutti gli ambulatori distrettuali, più che erogare servizi crea confusione”: recita il documento ufficiale firmato dai sindacalisti Antonio Maione della Cgil, Carlo De Monaco Cisl, Gabriele De Angelis Uil e le Rsu Antimo Palumbo, Mario Migliozzi. Per la triplice, insomma, occorrerebbe invece lasciare nell’edificio ex Inam, la medicina legale, il Sert, la salute mentale, la direzione amministrativa e l’unità operativa prevenzione collettiva».

 

Il senso del documento, la proposta inviata ai vertici sanitari, è quella di creare queste due strutture, con l’ex nosocomio che accolga Psaut e ospedale di comunità, compreso il poliambulatorio specialistico di tutte le branche mediche. Una proposta virtuosa che però deve fare i conti con una situazione che non lascia presagire facilmente la possibilità d’insediamento dei due presidi. Prima di tutto per mancanza di personale medico, che sarebbe appunto necessario per garantire l’attivazione dei servizi, uno dei quali, si ricorda, il Psaut, è stato solo e soltanto promesso.