Riprodotto
il “Responsorio Verbo di Dio”: l’antica preghiera tramandata oralmente da
generazioni
Caserta24ore, 08 giugno 2011
Un gruppo di lavoro dell’ArcheoClub
di Calvi Risorta, del presidente Paolo Mesolella ha
svolto un lavoro di ricerca di un’antica preghiera, tramandata oralmente dal
medioevo e l’ha riprodotta. Si tratta di un responsorio recitato in maniera
diversa a seconda da quale paese, anche vicini,
proviene; ma il contenuto finale è in tutti i casi lo stesso.
Così, il gruppo dell’ArcheoClub, girando nei paesi di
Terra di Lavoro ha intervistato anziani signori alla ricerca del “Responsorio e
Verbo di Dio”. La preghiera, essendo tramandata oralmente, ha
subito delle variazioni, così il gruppo ha scelto come versione più
vicina all’originale quella recitata a Rocchetta e Croce. Il piccolo borgo è
stato per centinaia di anni come una famiglia
allargata e solo nell’ultimo secolo c’è stata ‘contaminazione’
con altre genti dei paesi sottostanti. Nell’antico borgo montano si ritiene che
si siano rifugiati gli abitanti dell’Antica Cales quando i Saraceni
abbandonarono quelle terre che avevano a lungo occupate.
Il responsorio è una forma molto antica di divinazione
popolare, un tempo praticata per avere risposte sui quesiti in pena, per
avere notizie su figli partiti e non ancora tornati, per grazie e miracoli. Viene invocata l’intercessione di un Santo, della Madonna o
di entrambi come nel responsorio preso in riferimento.
Il Responsorio riprodotto sotto veniva recitato in
seguito alla liberazione del Papa Martino (Santo Nasso)
imprigionato dall’imperatore Costante II di Bisanzio,
nel 653 dc, proprio nell’isola di Nasso,
in Grecia. Tramandato oralmente per 40 generazioni, in diverse varianti, è
ancora molto diffuso nell’Italia Meridionale. Sopratutto nei
paesi toccati dalla via Appia che dove il papa
fu volutamente mostrato prigioniero dall’imperatore, durante il passaggio che
da Roma l’ha portato a Brindisi, prima di essere imbarcato per l’isola greca.
Il papa restò prigioniero circa un anno nell’Isola, la notizia dell’arresto del
Papa si diffuse in tutta l’Italia Meridionale e divenne oggetto di preghiere.
Alla sua morte il Papa, per ricambiare le preghiere ricevute, divenne oggetto
di culto per i molti miracoli dovuti alla sua intercessione.
E’ tutt’ora
venerato come santo sia dai cattolici che dagli ortodossi. La preghiera è
raffigurata in diversi dipinti bizantini come la raffigurazione di San Giovanni
Evangelista insieme a S. Elena in alcune grotte e catacombe a nord di Capua,
come quelle dell’Antica Cales.
VERSIONE IN NAPOLETANO
Santa Lena che a Roma venisti
e che ‘nguollo purtasti a
croce e Cristo,
chessa grazia ca te cerco famm’la pe’ Maria e famm’la pe’ carità
e falla pe’ chillo trono ca ricevist’ ra
santissima Trinità.
Je te manno addò
Maria comme misera peccatrice
e Maria responne e dice: A’
o rusario n’a mancà ,
ca l’ora ca mo pierd je t’a faccio vuaragnà
e ra l’anema ‘egli angeli je te facce accumpagnà.
Regina ‘n cielo e divina maestà
per la tua povertà e per la tua santità
chello c’aggio perduto
fammelo truà.
Mo’ te presento ‘stu rusario cu ‘sta sorta e litania,
si parola ce mancasse, pentimient’ nun ce fosse.
Tuone e lampe statte a rasso
a cient’ miglia
e a cient’ passe
Stammo a casa e Santunasso.
Santo Nasso e Santo Simone
stammo a casa e nostro Signore.
VERBO E DIO
‘Na croce vauta e bella
cu’ nu vraccio
‘n gielo e ‘nato ‘n terra
a croce s’ acalau
e Gesù Cristo l’abbracciava
e tutti noi abbraccerà ; ma dove ci porterà?
‘Int a nu campo e sciur,
addò a 33 anni ‘sieme a San
Giuannelista,
che cu nu libro e oro mani,
leggenne e scrivenne
peccatori e peccatrici.
Chi sape o verbo e Die che s’o dice,
chi no, che s’o faccia ‘mbarà,
‘che ‘n punto e morte ‘i serà addummannato.
Piglia na mazza e fico e n’ata
e marianato e vatti ‘n capo a stu
scemo, sciocco e scellerato
pecchè è stato tant’anni ‘ngoppa o munno
e ancora ‘o verbo e Die nun
s’a ‘mparato.
Chi s’oddice
tre vote a matina
nun à paura e male morì.
Chi s’oddice tre vote inte e campe
nun à paura nè re truone nè re lamp’
Chi s’oddice tre vote e notte
nunnà paura e mala morte.
Chi s’oddice tre vote inta
chiesa cunsacrata
l’anima ra lo fuoco sarà
liberata.
TRADUZIONE
IN ITALIANO
Sant’Elena che venisti a Roma
con la croce di Cristo sulle spalle
questa grazia che ti cerco fammela per la carità
di Maria e fammela per quel trono che ricevesti dalla santissima Trinità
Ti prego di andare da Maria come una
misera peccatrice e Maria risponde e dice: non devi mancare di recitare il
rosario, perchè l’ora che ti sembra perdere per
recitarlo, io te la faccio guadagnare e dall’anima degli angeli ti faccio
accompagnare.
Regina in cielo e divina maestà
per la tua povertà e per la tua santità quello che ho perso fammelo
trovare.
Adesso ti recito questo rosario con questa sorta
di litania, se dovesse mancare una sola parola, non sarebbe
valido.
Tuoni e lampi
restate lontani
a cento miglia e a cento passi
Stiamo nella casa di Santo Nasso
Santo Nasso e Santo Simone
Stanno a casa di nostro Signore
VERBO
E DIO
Una croce alta e bella
con un braccio al cielo ed un altro in terra,
la croce si abbassò e Gesù l’abbracciava per
abbracciare tutti noi; ma per portarci dove?
In un campo di fiori
dove a 33 anni con San Giovanni Evangelista
con un libro di oro in mano,
leggeva e scriveva peccatori e peccatrici
Chi conosce il verbo di Dio, lo
reciti,
chi non lo sa, lo impari,
perchè in punto di morte gli sarà domandato e con una
mazza di fico e di melograno sarà battuto il capo all’uomo scemo, sciocco e
scellerato che ha vissuto tanti anni sulla Terra senza impararlo.
Chi lo
recita tre volte la mattina
non ha paura di morire malato
Chi lo recita tre volte nei campi
non ha paura né dei tuoni, né dei lampi
Chi lo recita tre volte di notte
non ha paura della morte violenta.
Chi lo recita tre volte in una chiesa consacrata,
la sua anima dall’inferno sarà liberata.