L’AMMINISTRAZIONE
CAPARCO RISCHIA DI SCIVOLARE SUI DOSSI ARTIFICIALI
Calvirisortanews, 07 giugno 2011
“Dossi sempre dossi, fortissimamente dossi”. Si direbbe
proprio che per il sindaco di Calvi Risorta, Antonio
Caparco, i dossi siano diventati la massima preoccupazione, il problema più
grave del paese.
Al punto che sembra disposto, circa la loro rimozione, a
giocarsi la faccia. Non ci credete? E invece è proprio così, se è vero
che è stato lui a dire di sì alla loro installazione (30 gobbe piazzate sulle
arterie principali di Calvi) e se è vero che sia stato sempre lui, il sindaco,
ad opporsi strenuamente alla loro totale rimozione
come richiesto, in un atto ufficiale, dal Ministro dei Trasporti.
Uno sforzo lo ha fatto, bisogna riconoscerlo: ha fatto riadeguare,
ossia ribassare, alcuni ostacoli e ne ha fatti addirittura eliminare 4. Già 4
su 36. Adesso, addirittura, sarebbe stata progettata un’opera di abbassamento di un’altra decina di dossi. Ma… toglierli mai: a quanto pare.
Manco se gli stessero chiedendo di togliersi un dente.
Mamma mia, che dolore! Ormai i suoi amici di Giunta sono talmente convinti
dell’amore di Caparco per i dossi, che starebbero pensando di fargliene
installare un paio nel cortile e almeno uno nel corridoio principale di casa
sua.
Non si sa mai, dovesse venirgli voglia di correre un
po’ troppo da una stanza all’altra. Anche a Natale, Caparco potrebbe ricevere
un ‘dossino’ a forma di
portachiavi da tenere sempre appeso al pantalone.
Ma, attenzione cari amici della maggioranza caparchiana, perché sui dossi si può anche scivolare.
Poi non venite a dirci che non vi abbiamo avvisati. Ci
spieghiamo meglio. Ci risulta che la ditta che ha installato
i dossi, sia adesso accusata in via ufficiosa e amicale, di aver commesso degli
errori di costruzione rispetto al progetto.
Ci risulta anche che abbia già eseguito dei lavori di
adeguamento senza passare per la procedura prevista di appalto anche a
licitazione privata e pagamento. Ci risulta anche che
sia in procinto di lavorare, sempre gratis su un’altra decina di dossi.
A questo punto ci risultano un po’ troppe cose, non vi
pare? E allora ci siamo informati. Ci siamo informati
e abbiamo appreso che:
1) se il sindaco o la giunta (o anche
un privato cittadino) siano per caso a conoscenza di errori di esecuzione di
lavori pubblici (in questo caso i dossi), è fatto obbligo riferire la cosa agli
uffici preposti e applicare le penali previste a contratto;
2) La ditta deve sempre produrre
tutta la documentazione prevista e avere tutti i permessi dell’ufficio tecnico
comunale per eseguire dei lavori per il comune che, comunque
non possono essere eseguiti a titolo gratuito;
3) Se è vera la notizia che la ditta
ha commesso degli errori su ben 10 dossi (ma noi non ci crediamo) non può cavarsela con la semplice riparazione degli stessi. Già perché occorre informare gli uffici tecnici e legali del Comune,
fare le comunicazioni previste.
Poi c’è la partita delle norme di sicurezza, dei “durc”
aggiornati da produrre e soprattutto del nuovo progetto (già, quello di
riparazione) da produrre da uno studio tecnico, presentare all’approvazione,
ottenere l’approvazione, chiedere i permessi legali per l’esecuzione delle
opere che ATTENZIONE comunque non possono essere
eseguite a favore del comune a titolo gratuito.
Infatti, se la ditta ha sbagliato (ma noi non ci
crediamo) chi ci dice che non sbagli di nuovo? A proposito: se la ditta ha
sbagliato (ma noi non ci crediamo) chi ha vigilato l’esecuzione dei lavori, chi
non ha visto gli errori in fase di esecuzione? Del
caso si parlerà ancora, visto che il consigliere
comunale Nicola Cipro, defenestrato da Caparco, porterà la cosa in consiglio
comunale prima di scrivere alla Procura della Repubblica.