L’INCENDIO DI VIA SAN NICOLA: I VIGILI DEL FUOCO COSTRETTI A RALLENTARE SUI DOSSI ARTIFICIALI

Calvirisortanews, 03 giugno 2011

 

L’incendio di ieri, all’abitazione della famiglia Carusone nella frazione di Zuni di Calvi Risorta, rende evidente di nuovo il problema dei dossi artificiali.

 

Infatti, tutti hanno potuto vedere che i soccorritori, i vigili del fuoco, erano costretti a rallentare per non sfasciare le autobotti, facile immaginare quello che è successo, visto che i dossi rimasti sono ancora numerosi e hanno dovuto rallentare almeno dieci volte prima di arrivare sul posto.


La loro corsa, anche a rischio e pericolo di incorrere in un incidente stradale pur di salvare una vita o un’abitazione dal fuoco, è stata annullata dai dossi caleni. Che vergogna!


Calcolando il tempo che passa dal momento della chiamata all’arrivo sul posto, sarebbe anche possibile calcolare il ritardo provocato sempre dai dossi, non a caso dichiarati irregolari dal Ministero dei Trasporti. Ponendo come base del calcolo quindici minuti di ritardo, si potrebbe arrivare a pensare che gran parte dei danni subiti dalla famiglia Carusone, potrebbero essere attribuiti ai dossi caleni.


Ecco perché vanno rimossi, perché la stessa cosa potrebbe succedere con l’ambulanza del 118.


Non avremmo un muro annerito in più, oppure un’automobile completamente bruciata, ma potrebbe scapparci il morto. Oppure in alternativa, sia il 118 che i vigili del fuoco, dovrebbero essere disposti a rischiare di rompere i mezzi di lavoro.


Una situazione assurda, che potrebbe essere risolta rispettando le disposizioni ministeriali che il Sindaco Caparco non vuole rispettare in pieno ma solo in parte e che nasce proprio dalla necessità dettata dall’art 179 comma 5 del CDS che vieta la presenza dei dossi in luoghi dove è presente la postazione del 118 ed altri Enti di soccorso, oppure i Carabinieri e la Polizia Municipale.


Il Sindaco Antonio Caparco ha la memoria corta, evidentemente. Infatti, quando lui rappresentava l’opposizione, sapeva vedere quali erano i problemi veri della collettività, come il caso dell’Autovelox, per il quale ottenne perfino la rimozione degli apparecchi stessi.


Quello che ci chiediamo adesso è: come mai adesso non vede più niente, non riesce a percepire la volontà dei Caleni, la voglia di liberarsi da questa croce dei dossi. Come mai Caparco non riesce a capire che quello stesso sito internet che lo sostenne e lo fece eleggere, oggi gli sta dicendo gli errori che commette?