SITI ABBANDONATI: LA PROTESTA DEL PD

 

Gazzetta di Caserta, 01 giugno 2011

 

Perché i monumenti dell'antica Cales diventano importanti solo per sentito dire? Perché si nicchia sempre su questo odioso scempio? Perché tante promesse che non si possono mantenere?

 

“Vorrei aprire gli occhi ai cittadini caleni su quello che da tempo sta succedendo al nostro patrimonio archeologico... togliamo ogni maschera burocratica e andiamo ad analizzare la situazione.

 

Arce Caleno: castello aragonese completamente ricoperto dalla vegetazione e sotto pericolo di crollo della fortezza medievale di Cales; idem... per quanto riguarda la zona archeologica romana: Anfiteatro, ormai non si capisce più nemmeno la forma dell'arena, le spine stanno divorando quello che resta delle gradinate e mi vergogno a scrivere questa cosa: all’interno di ciò che resta dell'arena si notano piantagioni di ogni tipo. In parole povere, il monumento sembra essersi trasformato in un orto botanico.

 

Il teatro Romano che viene manutenzionato e pulito solo in occasione di manifestazioni estive ma per il resto dell'anno viene messo nel dimenticatoio come tutti gli altri monumenti romani. La domanda da parte mia, ma credo anche della maggior parte di persone sorge spontanea: perchè? Perché una cittadina come Calvi Risorta che ha una storia antichissima alle spalle, che è stata crocevia di grandi civiltà deve subire tutto questo?

 

Voglio ricordare che un certo re Ferdinando IV di Borbone veniva a caccia nel Real Demanio di Calvi, e che fu lui a fondare la Confraternita del Santo Rosario in Petrulo. Sono notizie di importante rilevanza storica che non possono sfuggire a chi dovrebbe e sottolineo dovrebbe occuparsi in primo luogo di tutto ciò... tutti siamo bravi a parlare, a promettere, ma in realtà da circa 2 armi a questa parte, non ho visto muovere un dito".

 

Sono le critiche che Giacomo Zacchia, del partito democratico caleno, muove all'amministrazione calena.