Solo per chiarire le tante bugie che ad arte girano per Calvi

 

Antonello Bonacci, 30 maggio 2011


I miei avversari politici, celandosi dietro uno stemma che non meritano, hanno cercato di mistificare una semplicissima designazione avvenuta in pubblico nella casa comunale.

 

Per quei cittadini che in buona fede hanno prestato attenzione a tali assurde e tendenziose affermazioni mi sento di far chiarezza. Da componente di opposizione della commissione elettorale ho da sempre sostenuto il sorteggio per designare gli scrutatori. Così l’ho proposto per le scorse elezioni provinciali e regionali, così l’ho riproposto per i quesiti referendari.

 

Nella precedente occasione trovai i componenti di maggioranza, Caparco e Pepe, disposti ad accogliere tale linea, questa volta no. Il Caparco, al quale i detrattori di giornata somigliano in quasi tutto, stavolta, senza minimamente avvertirmi, ha fatto dietrofront dicendo no al sorteggio. Legittimo, per carità, ma da me assolutamente incondivisibile, come dichiarato. Risultato: io ho votato per tale scelta, i due di maggioranza no. Questione chiara e cristallina, formalmente verbalizzata, tutti possono vedere. A tal punto ho fatto il possibile, ma essendo in minoranza ho dovuto sottostare a quanto deciso in commissione. Per quel che riguarda i giovani, precisare è addirittura superfluo, ma tant’è. L’esperienza del seggio elettorale, della partecipazione, molto più che il rimborso in danaro, è un’occasione di crescita civile per ogni cittadino, meglio ancora se giovane.

 

E i detrattori di cui sopra fanno una gaffe clamorosa o si abbandonano ad un’insana ipocrisia, tacendo che gli scrutatori da me designati sono proprio dei giovani. Anzi, in maggioranza dei giovanissimi, che hanno a cuore anche la valenza partecipativa del referendum. Non avendo avuto la possibilità di garantire il sorteggio, credo di aver fatto cosa giusta nel designare ragazzi e ragazze sensibili all’iniziativa referendaria. Come affermato da sempre, prima i giovani, prima la partecipazione. Proprio quanto detto in campagna elettorale, quanto mi ha garantito la fiducia di numerosi cittadini giovani e meno giovani.

 

Quando avrò il piacere, se lo avrò, di amministrare questo paese, la mia linea non muterà e non solo su queste questioni “minori” ma anche su cose molto più durature e determinanti per la sorte della comunità. Pertanto, voi che vi celate dietro quel simbolo che non meritate meditate e cambiate modo di agire. Partorire bugie e mistificare le cose non vi fa onore, rafforza l’amministrazione Caparco alla quale somigliate sempre più, nel modo di essere maggioranza e ora anche di essere opposizione.

 

Lasciate stare chi vi imbonisce con la storiella del “vinceremo, il popolo è con noi” e poi vi rifila fregature su fregature. Pensate al bene vero di questo paese e non infastidite chi opera in buona fede e con onestà. Ad maiora