CONTINUANO A LUCCA I RISULTATI POSITIVI DEL VICE QUESTORE VIRGILIO RUSSO, CALENO DOC

 

Lucca, 26 maggio 2011

 

La Polizia di Lucca ha portato a termine una operazione che ha sgominato un sodalizio criminale con al vertice una coppia di ungheresi, con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento continuato ed aggravato di giovani prostitute magiare.

 

L’operazione è stata denominata Easy Versilia: dopo aver concluso a novembre una operazione antidroga che in Versilia aveva portato all’arresto di un clan familiare allargato composto da 14 pregiudicati, i poliziotti avevano verificato che i tanti assuntori di cocaina monitorati spesso concludevano le allegre serate con giovani prostitute ungheresi in due case di appuntamenti di Viareggio.

 

La Squadra Mobile ha voluto vederci chiaro e, dopo una lunga serie di approfondimenti investigativi ha ricostruito l’organigramma del clan, composto da cinque soggetti (4 ungheresi ed 1 italiano) che gestivano in contemporanea ben 5 case di appuntamenti: 2 a Viareggio e 3 a Genova, e visti i lucrosi traffici avevano manifestato la volontà di allargare il business anche a Firenze e Prato.

 

Le avvenenti ungheresi venivano arruolate attraverso internet, dove l’organizzazione inviava alle aspiranti escort un mansionario con le prestazioni erotiche richieste: più spinte erano le prestazioni che le ragazze erano disposte a fare, maggiori le possibilità di arruolamento e ovviamente i guadagni.

 

Una poliziotta ha finto di essere interessata, compilando il form predisposto dalla associazione, che le è stato inviato ad un indirizzo di posta elettronica fittizio, dove ha simulato di essere disposta “a tutto” pur di essere arruolata, così disvelando le dettagliate modalità di reclutamento.

 

A causa dell’imminente pericolo di fuga della coppia al vertice dell’organizzazione, poiché la donna è incinta al settimo mese ed era in procinto di tornare seppur temporaneamente in Ungheria, nei giorni scorsi la Squadra Mobile aveva già sottoposto a fermo i due.

 

Le successive misure cautelari, concesse dal GIP Simone Silvestri su richiesta del PM titolare delle indagini Elena Leone, eseguite nel trascorso fine settimana hanno definitivamente sgominato l’organizzazione criminale, che è stato calcolato riusciva ad introitare 30.000 euro mensili per ognuna delle cinque case di appuntamenti gestite.

 

 I compartecipi tratti in arresto sono:

1.   KOZMA Monika Gizella detta Cinzia, nata in Ungheria nel 1976, domiciliata in Viareggio (LU), rivestente il ruolo di promotrice del pactum societatis ed organizzatrice: tratta in arresto in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari ;

2.   LAZA Balazs, nato in Ungheria il 19.04.1985, domiciliato in Viareggio (LU), convivente della Kozma e coorganizzatore: tratto in arresto in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere ed associato alla Casa circondariale S. Giorgio di Lucca;

3.   DRAHOS Gabriela detta Petra, nata in Ungheria il 02.10.1975, in Italia sfd, compartecipe del sodalizio, prostituta in proprio nell’appartamento di via Aurelia a Viareggio e sorvegliante per le altre prostitute che vi si avvicendavano: tratta in arresto in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere, con l” ausilio di personale della Squadra Mobile di Genova, ed associata alla Casa circondariale di Genova Marassi;

4.   Marco P., nato nel 1964, res. Poggibonsi (SI), con compiti di fotografo e di fornitore dei profilattici alle prostitute: destinatario di misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza.

 

Il consuntivo dell’operazione comprende:

·        3 arresti in esecuzione di o.c.c.;

·        2 fermi di p.g. di iniziativa;

·        1 misura cautelare dell’obbligo di dimora;

·        5 case di appuntamenti chiuse: in via Colombo, in via Conversatori del Mare e in piazza Giustiniani a Genova; in via Aurelia e in via Cavallotti a Viareggio.

 

Nei confronti dei proprietari degli immobili, estranei al turpe mercimonio, sono state elevate le previste sanzioni amministrative per inosservanza dell’art. 12 della l. 191 del 1978.