ORDINANZA DOSSI… ATTO II… IL RE E’ SEMPRE PIU’ NUDO!!!

 

PD Calvi Risorta, 04 maggio 2011

 

Continuiamo con l’analisi dell’ordinanza n. 23 del 07/04/2011 sui dossi, emessa da Caparco per uscire dal pasticcio che ha combinato.

 

Cari lettori, come anticipato nell’articolo del 29/04/2011, continuiamo con l’analisi dell’ordinanza emessa da Caparco, per cercare di porre riparo al pasticcio che ha combinato con l’installazione dei rallentatori di velocità, cosiddetti dossi.

 

Nell’articolo precedente abbiamo commentato solo alcuni punti, in questo commenteremo gli altri, per rendere edotti i lettori  delle giravolte effettuate da Caparco per uscire da una situazione paradossale, che prima ha creato e che ora cerca di tamponare con il solito modo arruffato, in base a delle motivazioni che a nostro giudizio definirle risibili è poco, tante secondo noi sono le inesattezze riportate nell’ordinanza medesima.

 

Iniziamo il nostro commento dalla rilevazione fatta da Caparco, circa il fatto che: le strade interessate attraversano l’unica villetta comunale esistente in paese, frequentata da un numero elevato di bambini e persone anziane che continuamente attraversano dette strade. Prima inesattezza, sulla strada via O. Mancini che fiancheggia la villetta comunale  è stato installato un solo dosso, peraltro occupa solo una parte della sede stradale, di contro su via Rocioloni altra strada che fiancheggia la villetta non sono stati installati dossi, ma in compenso su via Circumvallazione in origine sono stati installati ben 9 dossi. Scelta non comprensibile da noi comuni mortali.

 

Apprendiamo sempre in premessa che a Calvi Risorta sulle strade interessate, non sono ubicate attività produttive ed insediamenti industriali (per la verità un’attività produttiva c’è, precisamente in via IV novembre ndr). Ma ve le immaginate voi in pieno centro urbano, in piazza San Paolo, via Roma, via E. Rossi, via O. Mancini… insediamenti produttivi e insediamenti industriali?

 

Veramente qualcuno pensa che i cittadini caleni siano così sciocchi?

 

Noi rispondiamo fermamente di no. Viene citata poi la relazione della comandante della polizia locale  di Calvi Risorta prot. 1226 del 25/02/2011 che esprime il parere che di seguito si riporta: “… In conclusione, si è del parere che tanto i dissuasori delle velocità quanto gli attraversamenti pedonali rialzati possono sussistere a condizione che vengano adottati i dovuti accorgimenti tecnici in modo da garantire la regolarità dei suddetti dispositivi…”

 

Noi siamo degli ignoranti in materia di CDS, non siamo dei tecnici, in compenso siamo curiosi e chiediamo da profani: Ma il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti non aveva affermato che i dossi erano da rimuovere perché vietati esplicitamente dall’art.179 comma 5 del CDS e quindi non da modificare? A questo punto direbbe Di Pietro “che c’azzeccano”, i dovuti accorgimenti tecnici in modo da garantire la regolarità dei suddetti dispositivi? Inoltre un organo di polizia, se viene a conoscenza di una eventuale infrazione al CDS non deve intervenire per legge? Ripetiamo non siamo dei tecnici, ma questo sembra proprio un altro mistero di Calvi Risorta.

 

A questo punto dell’ordinanza Caparco ritiene sulla base delle motivazioni illustrate di: …..

- Rimuovere alcuni rallentatori di velocità; 

- rimodulare la geometria dei manufatti di che trattasi al fine di agevolare la marcia di autovetture sportive, con carenatura bassa;

- trasformare gli attraversamenti pedonali in rallentatori di velocità.

 

Chiediamo: dove è scritto che i dossi da rimuovere sono 10 come poi è avvenuto nella realtà? A Calvi Risorta vanno tutelate le solo auto sportive e non tutti gli automezzi che usurano varie componenti meccaniche (braccetti, ammortizzatori..)?

 

Gli attraversamenti pedonali rialzati con le dovute rimodulazioni non servono per tutelare l’incolumità dei pedoni, e principalmente dei bambini che vanno a scuola? Caparco come al solito ha fatto di testa sua, forse mal consigliato da qualche ingegnere assessore e comunale. Un discorso a parte deve essere fatto per la disponibilità manifestata dalle ditte esecutrici dei lavori (ma la ditta non era una sola? Ndr), a seguito delle varie contestazioni, ad  eseguire i lavori occorrenti all’attuazione dell’ordinanza – senza costi aggiuntivi per l’Ente.

 

Caparco come al solito ha sempre più la memoria corta. Nella delibera di Consiglio Comunale  n° 41 del 17/09/2010, in risposta ad un interrogazione consiliare e precisamente la n° 13403 del 09/09/2010 da lettura di un documento, che fa suo, in cui il direttore dei lavori comunicava che in seguito ad un sopralluogo effettuato insieme alla ditta esecutrice dei lavori in oggetto, così come richiesto dal RUP, si era proceduto alla misurazione di ogni singolo rallentatore di velocità e di ogni attraversamento pedonale rialzato realizzati in asfalto.

 

Caparco testualmente leggeva: Con la misurazione effettuata in data 14/09/2010, si è potuto verificare che tutti i rallentatori di velocità e gli attraversamenti pedonali rialzati realizzati, possono ritenersi eseguiti a regola d’arte e rispondenti alla norma stabilita dall’ordinanza del Sindaco n° 60 del 26/07/2010, con eccezione…. Di quattro che non rientrano nelle misurazioni previste. Ora noi ci chiediamo e chiediamo a voi lettori, di quali contestazioni da atto Caparco quando afferma nell’ordinanza n° 23  del 7 aprile 2011… A seguito delle varie contestazioni…  Se i lavori sono stati eseguiti a regola d’arte ad eccezione di solo quattro dossi che furono regolarmente rifatti a spese della ditta esecutrice dei lavori? Forse lui è a conoscenza di cose che non risultano dagli atti pubblici?

 

Anche per quanto riguarda le distanze fra i vari dossi, Caparco precisò che erano state rispettate e, che questi erano stati installati ad una distanza compresa i 20 ed i 100 metri. Oggi queste distanze sono state rispettate? A noi sembra proprio di no!

 

Un’ultima cosa vogliamo chiedere al sindaco: Chi li ha visti i manifesti murali che dovevano rendere pubblica la sua ordinanza? Forse solo lui, perché di loro non c’è traccia sulle tabelle di pubblica affissione. Cari lettori, abbiamo commentato insieme a voi, quelle che secondo il nostro punto di vista, sono le tante incongruenze di Caparco nell’ultima ordinanza sui dossi (qualche assessore dice che ancora non la conosce, vero assessore De Vita? Che delusione che sei!!!).

 

Intanto da questa ordinanza già traspare una ammissione di colpa sull’installazione dei dossi, visto che alcuni sono stati rimossi. Facendo un di conti per difetto, già con la rimozione di dieci dossi si sono volatilizzati più di 13.000,00 €. Qualcuno ne dovrà rispondere alla Corte dei Conti. Stiano certi i lettori che noi vigileremo sempre, segnalando alle autorità competenti ogni eventuale anomalia.