L'ATTENZIONE
DELL'UNIVERSITA' SULL'ANTICO SEMINARIO
Gazzetta di Caserta, 23 aprile 2011
Cinque architetti, provenienti da Napoli, Marano e
Benevento, sono venuti lunedì scorso a Calvi per realizzare i rilievi cartacei
e fotografici del vecchio Seminario Apostolico in vista di una prossima
interessante pubblicazione, curata addirittura dal laboratorio di restauro
della Facoltà di Architettura dell’Università
"Federico II" di Napoli.
Il gruppo di studiosi, guidato
dagli architetti Salvatore Polverino di Marano e Roberto Biele
di Benevento, grazie alla disponibilità del parroco don Antonio Santillo che ha
aperto il monumento (normalmente chiuso) e del preside Paolo Mesolella dell'Archeoclub Cales che lo ha guidato sul posto, ha potuto
realizzare la prima parte del rilievo e fotografare la struttura che solo in
parte è stata restaurata.
“Lo scopo - ha detto l'arch. Polverino - è quello di realizzare
un progetto di restauro del monumento, in vista di una
prossima pubblicazione curata dall'università di Napoli e dedicata proprio al
seminario caleno. Eretto nel 700 dal Vescovo di Calvi mons. Filippo Postano, è
stato inaugurato dallo stesso papa Benedetto XIII il 16 maggio 1727 mentre
ritornava da Benevento a Roma. Per questo fu chiamato Apostolico e fu insignito
di un altare privilegiato in perpetuo (del quale, purtroppo non è rimasta alcuna
traccia). In una lapide, anche questa asportata c'era scritto:
“Una volta alla settimana il medesimo Filippo (Positano)
lo provvide di annue rendite e pago nei suoi voti, compì a perfezione i suoi
doveri. Il Capitolo di Calvi a così insigne presule e tanto
ricco di meriti per gli innumerevoli benefici verso la chiesa, questo monumento
pose. Anno dell'Era cristiana 1727".
L’arrivo dei tecnici è stata una buona occasione
per vedere lo stato in cui si trova ora la struttura, invasa dalla vegetazione
e sostenuta da travi che ne rendono appena praticabile la struttura che all’interno
presenta buche, frane e muri rotti. La vegetazione, in particolare, assedia
tutto il cortile interno e i travi di contenimento
sostengono tutte le sale e i saloni. E' stato possibile, inoltre notare la
scomparsa quasi totale degli stucchi che ne adornavano
le pareti, l'asportazione dei marmi e l'accantonamento nelle sale a piano terra
dei vecchi confessionali e di tutti i legni che formavano l'antico coro del
settecento dove pregavano gli otto canonici caleni. All'interno, poi, proprio
sulle scale, si trovano anche due camini, cosa abbastanza insolita per dove si
trovano.