Cinque architetti napoletani per il rilievo del seminario Apostolico del 700

 

Caserta24ore, 21 aprile 2011

 

Cinque architetti, provenienti da Napoli, Marano e Benevento, sono venuti lunedì scorso a Calvi per realizzare i rilievi cartacei e fotografici del vecchio Seminario Apostolico in vista di una prossima pubblicazione, curata addirittura dal laboratorio di restauro della Facoltà di Architettura dell’Università “Federico II” di Napoli.

 

Il gruppo di studiosi, guidato dagli architetti Salvatore Polverino di Marano e Roberto Biele di Benevento, grazie alla disponibilità del parroco don Antonio Santillo che ha aperto il monumento (normalmente chiuso) e del preside Paolo Mesolella dell’Archeoclub Cales che lo ha guidato sul posto, ha potuto realizzare la prima parte del rilievo e fotografare la struttura che solo in parte è stata restaurata.

 

“Lo scopo – ha detto l’arch. Polverino – è quello di realizzare un progetto di restauro del monumento, in vista di una prossima pubblicazione curata dall’università di Napoli e dedicata proprio al seminario caleno. Eretto nel 700 dal Vescovo di Calvi mons. Filippo Positano è stato inaugurato dallo stesso papa Benedetto XIII il 16 maggio 1727 mentre ritornava da Benevento a Roma. Per questo fu chiamato Apostolico e fu insignito di un altare privilegiato in perpetuo (del quale, purtroppo non è rimasta alcuna traccia). In una lapide, anche questa asportata c’era scritto: “Una volta alla settimana il medesimo Filippo (Positano) lo provvide di annue rendite e pago nei suoi voti, compì a perfezione i suoi doveri. Il Capitolo di Calvi a così insigne presule e tanto ricco di meriti per gli innumerevoli benefici verso la chiesa, questo monumento pose. Anno dell’Era cristiana 1727”.

 

L’arrivo dei tecnici è stata una buona occasione per vedere lo stato in cui si trova ora la struttura, invasa dalla vegetazione e sostenuta da travi che ne rendono appena praticabile la struttura che in all’interno presenta buche, frane e muri rotti. La vegetazione, in particolare, assedia tutto il cortile interno e i travi di contenimento sostengono tutte le sale e i saloni.

 

E’ stato possibile, inoltre notare la scomparsa quasi totale degli stucchi che ne adornavano le pareti, l’asportazione dei marmi e l’accantonamento nelle sale a piano terra dei vecchi confessionali e di tutti i legni che formavano l’antico coro del settecento dove pregavano gli otto canonici caleni. All’interno, poi, proprio sulle scale, si trovano anche due camini, cosa abbastanza insolita per dove si trovano.