LUCUSTA:
PRIMO SERIAL KILLER DOCUMENTATO DELLA STORIA
Paperblog, 14 aprile 2011
Sembra che l'Antica Roma sia stata la
culla per la nascita e la diffusione dell'omicidio seriale.
Sotto il consolato di Valerio Flacco (261 a.C.), una
serie di morti improvvise per avvelenamento sconvolse la città. Si scoprì che
un gruppo di donne e di criminali preparava in segreto intrugli velenosi da
somministrare a chiunque fosse considerato
"personaggio scomodo" per vendicarsi di qualche torto subito o per
entrare in possesso degli averi del malcapitato.
Secondo Michael Newton, studioso che si è occupato
dell'analisi internazionale del fenomeno dei serial killer, il primo caso
documentabile di omicidio seriale è attribuibile a Lucusta,
una donna nata nella provincia romana della Gallia passata a triste fama con l'epiteto di
"avvelenatrice",
"...una dama impettita che al marito assetato propina nettare di Cales
mescolato con veleno di rospo e alle sue parenti inesperte insegna, meglio di Lucusta, come seppellire le spoglie grigie dei mariti tra
le chiacchiere della gente..."
In realtà andrebbe fatto notare al caro Newton
che nel suddetto caso non è corretto parlare di serial killer, bensì di sicario
di professione, al soldo della famiglia di Nerone.
Nel '54 d.C. Agrippina la Giovane,
madre di Nerone, chiama Lucusta
e le affida un incarico: preparare un piatto di funghi avvelenati per il
proprio marito, l'Imperatore Claudio,
affinché suo figlio Nerone possa
salire al trono. Si tratta di un fatto documentato da Cassio Dione nel Libro Sessantesimo dell'opera Storia Romana
e da Tacito nel Libro
Sessantesimo degli Annales. Lucusta
svolse il compito affidatogli da Agrippina
alla perfezione, ma la fortuna le voltò le spalle: nel '55 d.C. venne catturata e messa in carcere per un secondo omicidio
commesso. Nerone, venuto a
conoscenza del suo arresto, le offrì la libertà e l'immunità in cambio dei suoi
servigi. Lucusta
accetta e viene tratta in salvo da una esecuzione già
fissata.
Come stabilito accetta il nuovo incarico: eliminare Britannico, figlio di Claudio
e Messalina, quindi legittimo
erede al trono in aperto conflitto con Nerone,
l'usurpatore. Un primo tentativo fallisce; al secondo,
Britannico muore. Lucusta
ottiene protezione, immunità e numerosi possedimenti terrieri, come riportato
da Svetonio
nel Libro Sesto delle Vite dei Cesari.
Quando scoppiò l'ultima rivolta contro Nerone, procurò del veleno
all'Imperatore, per aiutarlo a suicidarsi. Nel '68, morto Nerone, Lucusta è in totale balìa dei suoi nemici. L'Imperatore Galba ne ordina
l'esecuzione.
Apuleio
racconta che era l'anno domini '69, il 9 gennaio. Una folla di cittadini romani
si affretta verso il Circo, dove si celebrano gli Agonàlia,
i festeggiamenti in onore di Giano,
dio degli Inizi Materiali e Immateriali. Acrobati, scontri
fra gladiatori, le "fiere" portate dai paesi lontani ma, soprattutto,
la pubblica esecuzione dell'Avvelenatrice.
Galba
dispone che venga condotta incatenata per le strade di
tutta Roma e mostrata al popolo, trascinata poi al centro
dell'arena, violentata da una giraffa ammaestrata, quindi data in pasto a tigri
e leoni.
E questa è la fine riservata al primo documentato
serial killer della storia.