ANTICA
CALES: VISITATORI TRA LE MURA ROMANE
Gazzetta di Caserta, 11 aprile 2011
Continua l’opera divulgativa e di testimonianza dell'Archeoclub caleno per la riscoperta delle bellezze calene,
soprattutto archeologiche, dimenticate. Dopo la visita alle Grotte dei Santi
(che si ripeterà domenica prossima), infatti, ieri mattina, in occasione della
settimana della cultura, i soci dell’Archeoclub
guidati dal preside, Paolo Mesolella e dagli instancabili
Gianluca Parisi ed Erminio Zona hanno guidato una
ventina di visitatori alla scoperta del disastro avvenuto nei giorni scorsi
sulle mura romane dell’antica Cales.
Due grossi massi, infatti, hanno ceduto sotto il peso
degli alberi che avevano assediato le strutture con le loro radici, e sotto lo
scorrere dell’acqua piovana, che li ha fatti cadere giù ostruendo il passaggio
sulla via Latina. Dopo il crollo degli edifici detti
“Ruderi di Via Formia", avvenuto negli anni scorsi,
quindi nasce un altro motivo di preoccupazione per l’area archeologica
dell'antica Cales: un tratto di mura dell'antica capitale degli
Ausoni e fiorente colonia e prefettura romana, si è
sbriciolato ed è caduto a terra, dopo un salto di dieci metri.
Il tracciato urbano di Cales, si sa, è in opera pseudopoligonale del V secolo a.C., è visibile sui versanti orientale e occidentale
dell'anello al reticolo urbano - con il cardo maximus
che ricalca il tracciato della Lia Latina (via Formelle) e il decumanus maximus (via Forma) che
una prefigurazione precoce ci porta al VII secolo. Il cardo maximus in particolare, attraversa l'antica città in
direzione del Ponte delle Monache, che Johannoswsky
compara al Ponte Sodo di Veio datato nel 396 a.C. e
che riconduce l'abitato di Cales ed il suo originario schema urbanistico sul
pianoro alla stessa fase delle due famose tombe calene (le più antiche), dette
la “Principesca" e la tomba n°2.
La visita alle mura è proseguita al ponte etrusco detto
“delle Monache”: anche questo in grave pericolo e praticamente
inaccessibile a causa della pioggia che ne ha ridotte le dimensioni orizzontali
e della folta vegetazione che ne ostruisce il passaggio. Una bella passeggiata,
sotto la pioggia, da non dimenticare.