NUMERI E
DATI SBALLATI SULLA TARSU: IN PIENO STILE ZACCHIA
UT del Comune di Calvi
Risorta, 11 aprile 2011
Cari cittadini,
dal
momento che il consigliere Zacchia continua a dare numeri e citare norme errate
sulla questione della tassa rifiuti per l’anno 2010 – come se replicare più
volte una bugia facesse assurgere la stessa al rango di verità – e sperando di
mettere, una volta per sempre, la parola fine a questa sterile e spocchiosa
discussione, intrapresa da chi ha evidentemente molto tempo libero da perdere,
è allora il caso di smentirlo attraverso la pubblicazione di documenti
ufficiali.
Iniziamo dalla questione della misura della tariffa
di smaltimento in discarica di rifiuti indifferenziati, laddove Zacchia afferma
come sia una “bugia colossale” quanto da noi dichiarato, vale a dire il fatto
che, per l’anno 2010, la Provincia abbia aumentato di oltre il 50% la suddetta
tariffa portandola da 88,00 € a 138,09 € per tonnellata, arrivando a dichiarare
che la stessa sia aumentata nel 2010 soltanto del 25%, raggiungendo così i
98,00 € a tonnellata, e che nel 2011, a seguito di un aumento del 40%, arriverà
a 138,09 € per tonnellata; e questo in applicazione dell’articolo 11 della legge n. 123/2008!!!
A tal proposito, pubblichiamo in copia le fatture relative allo
smaltimento dei rifiuti indifferenziati per l’anno 2009, con tanto di
protocollo del comune, dalle quali si evince chiaramente come la tariffa sia di
0,088 € al kg, cioè 88,00 € a tonnellata appunto.
Con decreto del Presidente della Provincia n.
9/Pres del 28/05/2010, la suddetta tariffa è stata portata, per l’anno 2010, ad
€ 138,09 a tonnellata: la stessa viene definita “tariffa provvisoria e
sperimentale (non derivante dunque da un
semplice calcolo matematico) dei costi relativi al trattamento, smaltimento
per l’anno 2010…dei rifiuti indifferenziati della Provincia di Caserta”,
applicata indistintamente a tutti i comuni, indipendentemente dai valori di differenziata
raggiunti al 31/12/2009; tale decreto è stato emanato ai sensi dell’articolo
11, comma 5-bis, del d. l. n. 195/2009, convertito in legge n. 26/2010, e non
della legge n. 123/2008.
Dunque
l’unica inconfutabile verità è che la tariffa di smaltimento dei rifiuti
indifferenziati è passata dagli 88,00 € a tonnellata del 2009, ai 138,09 € per
tonnellata del 2010: cioè è stata aumentata del 56,92% per la precisione, e non
di quel 25% o 40%, non si capisce bene, dichiarato da Zacchia.
Il consigliere Zacchia ha affermato di aver
aumentato nell’anno 2006 le tariffe della tassa rifiuti del 40%, portandole a
2,17 € al metro quadrato (oltre le addizionali del 15%), costretto a ciò da un
obbligo di legge che gli imponeva la copertura del 100% dei costi del servizio.
Il consigliere si mantiene però nel vago, parlando di legge nazionale, ma
guardandosi bene dal citarla: e non potrebbe farlo, perché nessuna legge
imponeva tale obbligo a partire dal 2006.
A dimostrazione di ciò, la stessa deliberazione di
G.M. n. 35 dell’11/05/2006, adottata dalla sua amministrazione, parla del solo
obbligo di garantire che il gettito complessivo della tassa non superi il costo
di esercizio del servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani interni e
che non sia inferiore al 50 (cinquanta) per cento del costo stesso, secondo
quanto previsto dagli articoli 61, comma 1, e 69, comma 2, del d. lgs. 15
novembre 1993 n. 507.
Viceversa, l’articolo 7 del d.l. n. 61/2007,
convertito in legge n. 87/2007, ha introdotto una deroga specifica all’articolo
238 del d. lgs. n. 152 del 2006, stabilendo che i comuni della regione Campania
adottino immediatamente le iniziative urgenti per assicurare che, a decorrere,
dal primo gennaio 2008 e per un periodo di cinque anni, ai fini della determinazione
della tassa di smaltimento dei rifiuti solidi urbani, siano applicate misure
tariffarie per garantire la copertura integrale dei costi del servizio di
gestione dei rifiuti; il termine del primo gennaio 2008 è stato, poi, prorogato
al 31.12.2008, per effetto dell’articolo 33 del d.l. n. 248/2007, convertito in
legge n. 31/2008.
In
parole povere l’amministrazione Zacchia ha aumentato, nell’anno 2006, le
tariffe della TARSU del 40% per una propria scelta discrezionale; viceversa il
Commissario straordinario – insediatosi dopo la cacciata dell’amministrazione
più fallimentare e deleteria della storia calena – ha deliberato l’aumento
delle tariffe in esecuzione di un preciso ed inderogabile obbligo di legge;
l’amministrazione Caparco ha confermato per il 2010 le tariffe deliberate dal
Commissario, mentre, con ogni probabilità, riuscirà addirittura ad abbassarle
nel 2011, nonostante un ulteriore aumento dei costi del servizio.
Sulla questione dei debiti verso il Consorzio Unico
dei Rifiuti, invece, non aspettiamo altro che il consigliere Zacchia
approfondisca (a modo suo) la vicenda: saremo ben lieti, con atti alla mano, di
rendere noto l’ammontare dei debiti accumulati dalla sua amministrazione, per
il servizio di igiene urbana, dal 2004 in poi; di dimostrare come gli stessi,
per larga parte, non avessero alcuna copertura finanziaria; delle iniziative
che abbiamo posto in essere per ripianare tali debiti; e di come oggi siamo
riusciti a regolarizzare una annosa situazione, divenendo così, tra i comuni
che si avvalgono del Consorzio, uno di quelli maggiormente solventi.
Sulla questione della differenziata, infine,
saranno i dati a consuntivo a parlare per noi, ma lo preghiamo di non aprire
proprio bocca sull’argomento, perché più di ogni dichiarazione, di ogni numero,
di ogni legge e di ogni possibile spiegazione, parlano per lui i ricordi di un
paese indecente, con un aspetto pestilenziale, sommerso da quintali e quintali
di rifiuti, come testimoniato dalle impietose immagini visualizzabili sul sito
“Cales Channel”.