Visita ispettiva all’Ufficio Archeologico di
Calvi Risorta
Pupia, 04 aprile 2011
Daniele
Palazzo
Dopo il conferimento ufficiale
dell’incarico di Dirigente dell’Ufficio Archeologico di Calvi
Risorta al dottor Antonio Salerno, la struttura periferica del Ministero
per i Beni Culturali, che, come si ricorderà, era rimasta acefala in seguito al
pensionamento, per raggiunti limiti di età, del precedente responsabile,
dottoressa Colonna Passaro, per l’importante
avamposto statale di tutela e salvaguardia dello sterminato numero di siti
disseminato nei 17 Comuni allo stesso afferenti sembra, almeno per il momento,
scongiurata la tanto temuta chiusura.
La struttura calvese, dunque, continuerà ad operare? Sembrerebbe proprio
di si. Ma, tra gli addetti ai lavori e quanti
masticano di politica amministrativa locale, serpeggia ancora una certa paura,
non sappiamo quanto fondata, che dietro il classico angolo possa
comunque celarsi la volontà centrale di non proseguire con il progetto Calvi
Risorta. Tanto più che i locali che ospitano l'Ufficio sembrano
presentare alcune problematiche. Tra questi, oltre all’inadeguatezza dei
servizi igienici, che, peraltro, sono staccati dalle stanze, anzi dall’unica
stanza di lavoro disponibile, la mancanza di ambienti
ad uso del dirigente e del suo assistente, grosse difficoltà nell’archivio e
nella scaffalatura della gran mole di documenti ad uso intero, utilizzo di
software e strumentistica tecnica sicuramente da
migliorare, ecc.
Insomma, presso l’organismo calvese, che, manco a dirlo, è oberato di carte e cartuscelle fino all’inverosimile, si lavora gli uni
ammucchiati sugli altri e questo sicuramente non va bene.
A questo punto, riformuliamo la
domanda precedente: la struttura calvese, dunque,
continuerà ad operare? A quanto ne sappiamo, tutto dipenderà dalla visita
ispettiva che la dottoressa Campanella, Soprintendente ai Beni Culturali per la province di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta e,
quindi, responsabile per ogni decisione in merito, compirà questa mattina
presso l’Ufficio “incriminato”, che si spera, possa essere potenziato e dotato
degli strumenti atti a garantire a chi vi lavora con impegno e dedizione di
vedere coronati da risultati tangibili e concreti i risultati del proprio
impegno.
Ad ogni buon fine, si auspica
vivamente che la perla di difesa e salvaguardia
dell’immenso patrimonio storico-culturale ed
archeologico delle nostre amate terre, vale a dire l’Ufficio che, oggi, è nelle
mani del dottor Salerno, possa seguitare e a lungo nell’opera per la quale è
stato concepito.