PROCESSO
AURILIO: SENTITA LA VITTIMA
Gazzetta di Caserta, 25 marzo 2011
Caso Aurilio, la vittima è stata
ascoltata ieri dal Tribunale. Il giudice aggiorna il processo al prossimo
aprile.
Nell'udienza scorsa, invece, fu ascoltato il tecnico di
parte chiamato a supportare la linea difensiva; dimostrò come la data impressa
sulle fotografie proibite, scattate dall'imputato alla figlia, non può essere
ritenuta attendibile. Gerardo Aurilio è sotto processo
per detenzione di materiale pedo pornografico. L'ordine di carcerazione gli è
stato notificato ieri presso il carcere dove l'uomo è da diverso tempo rinchiuso
dopo la condanna inflitta a suo carico.
Nove anni di carcere per avere ripetutamente abusato della
figlia. La vicenda di Aurilio
scosse l'intera città ed esplose circa un anno fa. Secondo l'accusa,
l’uomo, per oltre 15 anni ha maltrattato, percosso e, soprattutto, violentato la
figlia. Alla fine la figlia, oggi quasi ventitreenne, trovò la forza di
denunciare il genitore che nell'ottobre 2009, veniva
tratto in arresto dai carabinieri di Sparanise, agli ordini del Maresciallo
dell'Arma Pierfrancesco Bardi.
L’uomo fu rinchiuso in carcere in
attesa di giudizio. Il tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nel febbraio del
2010 lo condannò a nove anni di reclusione, applicando come pene accessorie l’interdizione
dagli uffici pubblici e perdita della patria podestà.
Il protagonista di questa squallida vicenda approdata
nelle aule giudiziarie è Aurilio Gerardo classe 1965,
di origini di Calvi Risorta ma da tempo residente nella vicina Sparanise.
Le indagini sono state condotte dai militari del comando
stazione carabinieri di Sparanise agli ordini del Maresciallo Capo Pierfrancesco
Bardi, che in meno di sei mesi ”l'orco caleno" è stato condannato con
quasi il massimo della pena. L'incredibile e infernale storia di questa
sfortunata giovane - che
inevitabilmente, purtroppo, è rimasta profondamente segnata sia sotto il
profilo fisico che psicologico - h inizio quando era
ancora una bambina.
Ha raccontato che le prime attenzioni 'particolari’
rivolte dal padre nei suoi confronti risalgono a quando aveva appena 10 anni
circa. Un paio di anni più tardi, invece, iniziano i
rapporti sessuali incestuosi che si protrassero per quasi quindici anni, senza
che la poveretta trovasse la forza e il coraggio di denunciare ciò che era
costretta a subire. Il maresciallo Pierfrancesco Bardi con
alle spalle una lunga esperienza chiuse un importante caso di
cronaca.