DOSSI… LA
MATEMATICA SCIENZA PERFETTA… A CALVI RISORTA E’ UN’OPINIONE!!!
PD Calvi Risorta, 23 marzo 2011
Come promesso vi sveliamo quanto sono costati i
dossi che dovranno essere rimossi.
Cari lettori,
come vi abbiamo promesso nei primi articoli sui rallentatori di velocità,
cosiddetti dossi, la nostra azione di controllo su questa questione non si è
fermata, come si dice in gergo “non abbiamo mollato l’osso”.
Finalmente siamo
venuti in possesso di un documento ufficiale a firma del responsabile del
settore tecnico ing. Santillo Sergio (cugino del sindaco Caparco), che vistosi pressato e diffidato ai sensi dell’art. 328 del C.P.
da alcuni consiglieri, ha dovuto fornire le informazioni richieste. Caro
ingegnere non era meglio fornire le notizie richieste, dovute peraltro per
legge ai consiglieri che svolgono con il loro mandato
anche la funzione di controllo degli atti amministrativi, che farsi diffidare e
poi comunque fornirle? Forse le direttive del capo sono in tal senso? Ricordati che la responsabilità è tua e tu eventualmente ne dovrai
rispondere.
Il documento in
questione svela quanto sono costati i dossi, quello che si sussurrava in giro erano tutte verità, perché come si dice da noi “voce di
popolo, voce di Dio”. Vi sveleremo anche perché per i nostri
amministratori di maggioranza la matematica è un’opinione e non una scienza
perfetta. Proviamo ad andare con ordine ripercorrendo le tappe principali della
vicenda dossi.
Tutto è iniziato
con l’ordinanza sindacale n° 60 del 26/07/2010 – per la realizzazione
di rallentatori di velocità e di attraversamenti
pedonali rialzati lungo alcune strade comunali -. Fra le motivazioni
addotte dal tecnico comunale per l’installazione dei dossi, vi era la necessità
di intervenire in maniera forte sulla regolamentazione
e limitazione della velocità veicolare nel territorio comunale, da tempo teatro
di sinistri stradali - anche mortali -. Se la memoria non ci inganna,
sinistri stradali – anche mortali - purtroppo si sono verificati dopo
l’installazione dei dossi e non prima.
Quando ci siamo
resi conto che i dossi così come erano stati
realizzati non erano a norma di legge (posizionati su strade che costituiscono
itinerari preferenziali dei veicoli normalmente impiegati per servizi di
soccorso e di pronto intervento…) e viste le tante lamentele dei cittadini
caleni che percorrendo le strade comunali con le proprie autovetture
subivano sobbalzi simili al “Tagadà”.
Il capogruppo di Uniti per Calvi, Giacomo Zacchia con una propria
missiva informava le superiori autorità affinchè
facessero una verifica sull’installazione dei dossi. Cosa che
è regolarmente avvenuta con l’invio da parte del Ministero delle Infrastrutture
e dei Trasporti di propri funzionari per verificare ciò che era stato segnalato.
Tutti ormai conoscono il parere che ha espresso il Ministero: rimuovere
tutti i rallentatori di velocità in quanto
installati in violazione degli articoli 45 commi 2 e 7 e 179 comma 5 del C.D.S , rimuovere la relativa segnaletica verticale
ed orizzontale.
Dal giorno
della nota del Ministero 02/ 02/ 2011 sono passati 50 giorni ed i dossi
non sono stati rimossi. Da un quotidiano locale si è appreso che una decisione
in merito sembra sia stata presa, ma l’ordinanza
ancora non può essere ufficializzata. Forse si è in
attesa dell’esito dell’incontro chiesto da Caparco ai funzionari del Ministero?
Caro Caparco noi pensiamo che la risposta sarà sempre la stessa “i dossi
vanno rimossi perché illegali”, solo voi
amministratori di maggioranza vi ostinate a sostenere il contrario. Forse noi
abbiamo capito tanta ostinazione, avete forse paura di dover risarcire il
presunto danno erariale che la Corte dei Conti vi richiederà, pagando di
tasca vostra i vostri errori dilettanteschi?
I presunti danni in questione
sono notevoli perché cari lettori al
costo della segnaletica verticale ed orizzontale,
che in totale è costata circa 19.500,00 euro, il
relativo costo di quella impiegata per i dossi lo calcoleranno gli organi
competenti ed ai costi delle competenze tecniche per la variante che
ammontano a 5.090,33 euro comprensivi di iva e CNPAIA, dovranno
essere aggiunti i costi dei dossi, approvati con la determina a firma del
responsabile del settore tecnico comunale ing. Santillo Sergio (cugino del sindaco
Caparco) n° 813 R.G. del 23/10/2010 “approvazione
perizia di variante in corso d’opera dei Lavori di riqualificazione funzionale
di strade urbane e di alcuni tratti di rete idrica e fognaria” (fogna
di Visciano, il regalo fatto da Caparco & soci ai cittadini di quella
frazione ndr).
Il costo
dei dossi era sempre stato nascosto dagli amministratori di maggioranza, alcuni
di loro con una faccia di bronzo, dichiaravano pubblicamente che la loro
installazione era stata a costo Zero!
Due sono le opzioni: o erano dei bugiardi matricolati
o poveretti loro non erano a conoscenza di quello che viene deciso nelle stanze
dei “bottoni”. In tutti e due i casi hanno dimostrato
di essere dei pessimi amministratori, che pensano solo al loro stipendio e se
ne infischiano dei cittadini caleni, buoni solo a pagar loro gli stipendi.
Nel documento in nostro
possesso l’informazione che rivela il costo dei dossi
è relegata proprio in fondo a destra, come che si vergognassero di farlo
sapere, simili a quei bambini che cercano di nascondere le loro marachelle. In
questo caso non è una marachella ma si tratta di una cifra esorbitante. Cari lettori tenetevi
forte, perché ogni dosso e passaggio
pedonale rialzato è costato 1.276,00 euro cadauno che moltiplicato per 30,
tanti sono i dossi e i passaggi pedonali rialzati, in totale fanno 38.280,00
euro. Soldi spesi da Caparco & soci per realizzare dei manufatti illegali
che dovranno essere rimossi! Al costo non abbiamo applicato il ribasso
d’asta, comunque non superiore ai 1.500,00 euro perché
abbiamo pubblicato la notizia così come è stata fornita dal tecnico comunale.
A questo punto vi chiederete
cosa c’entri la matematica in tutto questo. C’entra, c’entra, i
nostri amministratori di maggioranza con le loro dichiarazioni sul costo dei
dossi, “costo Zero”, hanno dimostrato che la matematica è un’opinione, perché per loro
ZERO è UGUALE a 38.280,00 euro,
forse nella repubblica di Caparco i conti si fanno così!!! Eppure fra di loro
ci sono due assessori alle Finanze, l’ex De Biasio Claudio noto impiegato
postale (di contabilità se ne dovrebbe intendere, o no?) e l’attuale, De Vita
Raffaele già noto alle cronache per il mancato rispetto del patto di stabilità
2010.
A questo punto oggi più che mai chiediamo le vostre :
DIMISSIONI! DIMISSIONI!
DIMISSIONI!