PROCESSO AURILIO: LA VITTIMA NON SI PRESENTA

 

Gazzetta di Caserta, 11 marzo 2011

 

Gianni Del Monte

 

Caso Aurilio, la vittima non si presenta in aula. Il giudice, dopo aver ascoltato il perito della difesa, aggiorna il processo alla fine di questo mese.

 

Il tecnico chiamato a supportare la linea difensiva ha dimostrato come la data impressa sulle fotografie proibite, scattate dall'imputato alla figlia, non può essere ritenuta attendibile.

 

Sarà decisiva la prossima udienza quando la voce della vittima potrebbe inchiodare alle proprie responsabilità il carnefice. Questa volta per lui l’accusa è di detenzione di materiale pedo pornografico.

 

L’ordine di carcerazione gli è stato notificato ieri presso il carcere dove l'uomo è da diverso tempo rinchiuso dopo la condanna inflitta a suo carico. Nove anni di carcere per avere ripetutamente abusato della figlia.

 

La vicenda di Aurilio scosse l'intera città ed esplose circa un anno fa. Secondo l’accusa, l'uomo, per oltre 15 anni ha maltrattato, percosso e soprattutto, violentato la figlia. Alla fine la figlia, oggi quasi ventitreenne, trovò la forza di denunciare il genitore che nell'ottobre 2009, veniva tratto in arresto dai carabinieri di Sparanise, agli ordini del Maresciallo dell'Arma Pierfrancesco Bardi.

 

L’uomo fu rinchiuso in carcere in attesa di giudizio. Il tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nel febbraio del 2010, lo condannò a nove anni di reclusione, applicando come pene accessorie l'interdizione dagli uffici pubblici e perdita della patria podestà.

 

Il protagonista di questa squallida vicenda approdata nelle aule giudiziarie è Aurilio Gerardo classe 1965, di origini di Calvi Risorta ma da tempo residente nella vicina Sparanise.

 

Le indagini sono state condotte dai militari del comando stazione carabinieri di Sparanise agli ordini del Maresciallo Capo Pierfrancesco Bardi, che in meno di sei mesi “l’orco caleno" è stato condannato con quasi il massimo della pena. L'incredibile e infernale storia di questa sfortunata giovane - che inevitabilmente, purtroppo, è rimasta profondamente segnata sia sotto il profilo fisico che psicologico - ha inizio quando era ancora una bambina.

 

Ha raccontato che le prime attenzioni 'particolari' rivolte dal padre nei suoi confronti risalgono a quando aveva appena 10 anni circa. Un paio di anni più tardi, invece, iniziano i rapporti sessuali incestuosi che si protrassero per quasi quindici anni, senza che la poveretta trovasse la forza e il coraggio di denunciare ciò che era costretta a subire.

 

Il maresciallo Pierfrancesco Bardi con alle spalle una lunga esperienza chiuse un importante caso di cronaca.