CASO
AURILIO: NUOVAMENTE IN AULA
Gazzetta di Caserta, 10 marzo 2011
Caso Aurilio,
il perito conferma che alcune foto scattate dall’uomo alla figlia, avvennero
quando la stessa era ancora minorenne. Lo testimonierebbero le date impresse sulle stesse fote scattate dall'uomo.
I difensori dell'uomo però hanno contestato le conclusioni
evidenziando che le date impresse non garantiscono nulla perchè
modificabile dall'utente o semplicemente da un reset della stessa
apparecchiatura.
Questa volta per lui l'accusa è di detenzione di materiale
pedo pornografico. L'ordine di carcerazione gli è stato notificato ieri presso
il carcere dove l’uomo è da diverso tempo rinchiuso dopo la condanna inflitta a
suo carico. Nove anni di carcere per avere ripetutamente abusato della figlia.
La vicenda di Aurilio
scosse l'intera città ed esplose circa un anno fa. Secondo
l'accusa, l'uomo, per oltre 15 anni ha maltrattato, percosso e soprattutto
violentato la figlia. Alla fine la figlia, oggi quasi ventitreenne,
trovò la Forza di denunciare il genitore che nell'ottobre 2009, veniva tratto in arresto dai carabinieri di Sparanise, agli
ordini del Maresciallo dell'Arma Pierfrancesco Bardi.
L’uomo fu rinchiuso in carcere in
attesa di giudizio. Il tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nel febbraio del
2010 lo condannò a nove anni di
reclusione, applicando come pene accessorie l'interdizione dagli uffici
pubblici e perdita della patria podestà.
Il protagonista di questa squallida
vicenda approdata nelle aule giudiziarie è Aurilio
Gerardo classe 1965, di origini di Calvi Risorta, ma da tempo residente nella
vicina Sparanise. Le indagini sono state condotte dai militari del comando
stazione carabinieri di Sparanise agli ordini del Maresciallo Capo
Pierfrancesco Bardi, che in meno di sei mesi “l’orco caleno" è stato
condannato con quasi il massimo della pena.
L’incredibile e infernale storia di questa sfortunata
giovane - che inevitabilmente,
purtroppo, è rimasta profondamente segnata sia sotto il profilo fisico che psicologico
- ha inizio quando era ancora una bambina. Ha raccontato che le prime
attenzioni 'particolari' rivolte dal padre nei suoi confronti, risalgono a quando
aveva appena 10 anni circa.
Un paio di anni più tardi, invece,
iniziano i rapporti sessuali incestuosi che si protrassero per quasi quindici
anni, senza che la poveretta trovasse la forza e il coraggio di denunciare ciò
che era costretta a subire.
Il maresciallo Pierfrancesco Bardi con
alle spalle una lunga esperienza chiuse un importante caso di
cronaca.