LA BATTAGLIA PER LA LEGALITA’ CONTINUA!!!

PD Calvi Risorta, 22 febbraio 2011

 

Il Partito Democratico ed il Gruppo “Uniti per Calvi” continuano a seguire costantemente l’evolversi della questione dossi!

 

Calvi Risorta: Cari lettori il Partito Democratico ed “Uniti per Calvi” continuano nella loro opera di controllo dell’operato della disamministrazione  Caparco sull’affaire dossi con relativa segnaletica e anche su altre questioni scottanti che sveleremo al più presto. Ricapitoliamo brevemente la storia dei dossi.

 

Installati indiscriminatamente sulle strade calene, in barba alle regole del C.D.S. così come segnalato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con la missiva del 02/02/2011 prot. N° 0002301, contravvenendo precisamente all’art. 179 comma 5 che vieta l’impiego dei dossi rallentatori di velocità sulle strade che costituiscono itinerari preferenziali dei veicoli normalmente impiegati per servizio di soccorso o di pronto intervento. Inoltre i funzionari del Ministero segnalavano che gli attraversamenti pedonali rialzati non dovevano essere confusi con i dossi, cosa che è successo sistematicamente a Calvi Risorta, tanto da suggerire che qualora tali attraversamenti pedonali non fossero rimossi, bisognava modificarli sensibilmente.

 

I funzionari richiamavano anche l’art. 45 comma 2 e 7 che detta: la norma circa la fabbricazione e l’impiego di segnaletica stradale non prevista e non conforme a quella stabilita dal codice stesso, dal regolamento…e ribadivano che pur comprendendo le motivazioni addotte andassero applicate le disposizioni previste dalla normativa vigente in materia.

 

Siamo arrivati ad oggi 22 Febbraio e Caparco & soci continuano indifferenti nel loro silenzio assordante. Come se informare la cittadinanza per loro sia un optional, dimenticando che sono amministratori di Calvi Risorta ed hanno il dovere prima di tutto di rendere conto delle loro azioni ai cittadini caleni che al contempo hanno il diritto di sapere come vengono spesi i loro soldi.

 

Ancora non ci hanno risposto circa i costi dei dossi illegali, si vocifera costati 40.000 euro, sul costo della segnaletica verticale ed orizzontale in gran parte da rimuovere, costata circa 20.000 euro. Il fatto più grave è che a 20 giorni dalla missiva del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nulla è stato fatto per la rimozione dei dossi. Pregiudicando ancora di più le casse dell’Ente, quindi le tasche dei cittadini caleni sempre più bancomat della disamministrazione Caparco, con eventuali costi aggiuntivi frutto di richiesta danni da parte di automobilisti non coperti dall’assicurazione. Sembra  che nei giorni scorsi si sia svolta una riunione presieduta dal sindaco, con i tecnici interessati e la ditta esecutrice dei lavori.

 

Pare che tale riunione abbia partorito il classico topolino. Non vogliono capire che c’è poco da riunirsi, da richiedere pareri, da minacciare ricorsi, poi contro chi??? Contro lo Stato che fa applicare le leggi? Leggi che valgono sul tutto il territorio nazionale, ma loro pensano non valere nella Repubblica di Caparco.

 

Assessori, consiglieri di maggioranza svegliatevi dal vostro sogno, fatto di ossequio solo per il vostro capo che sta facendo sprofondare tutti voi nel ridicolo. Abbiate uno scatto d’orgoglio, non pensate solo al vostro stipendio.

 

Noi del Partito Democratico e di Uniti per Calvi a questo stato di cose non ci stiamo. Continueremo la nostra azione di controllo e di denuncia. Proprio in questi giorni abbiamo inviato una nota a S.E.  il Prefetto, alla Corte dei Conti e a vari Ministeri...

 

Segnalando, al fine di garantire maggiore sicurezza sia ai pedoni che agli automobilisti ed anche al fine di evitare eventuale sperpero di denaro pubblico, quello che sta succedendo nel Comune di Calvi Risorta, chiedendo in base a quali norme, ad oggi, non sia stato ancora dato seguito a quanto indicato nella missiva del Ministero da parte del Sindaco di Calvi Risorta. Nella nota chiediamo altresì alle autorità competenti la rimozione immediata dei dossi anche nel rispetto dell’art. 2 del C.D.S. comma 7 e dell’art.179 commi 5 -6 oltre che della direttiva del Ministero LL.PP. 24/10/2000 qualora ne ricorrano le condizioni.

 

Cari lettori segnaliamo per dovere di cronaca che alle nostre dieci domande fatte a Caparco & soci, attraverso il nostro sito www.pdcalvirisorta.it, ed un manifesto pubblico non è stata data alcuna risposta. Immaginiamo che non ci risponderanno mai! In primis perché il solo che ci può rispondere è il Sindaco Caparco che sappiamo essere allergico alle istanze dei cittadini, figurarsi rispondere a delle domande che chiedono conto del suo modo di disamministrare.

 

Il secondo che può rispondere è il responsabile del settore tecnico ing. Santillo Sergio (cugino del sindaco), ma è troppo indaffarato in altre “faccende”. Figurarsi rispondere a noi. In ultimo potrebbero risponderci gli amministratori di maggioranza, ma non possono, perché ne sanno meno di noi cittadini comuni (con tutto il rispetto per questi). A loro interessa solo una cosa: lo stipendio a fine mese pagato da tutti i cittadini caleni. Noi una risposta a questo modo di amministrare l’abbiamo ed è:

 

DIMISSIONI! DIMISSIONI! DIMISSIONI!