DOSSI
ILLEGITTIMI: CIPRO E MARROCCO NON SI ARRENDONO
Corriere di Caserta, 22 febbraio 2011
(rs)
Dossi sì, dossi no. Il Ministero
delle Infrastrutture è stato chiaro: i rallentatori vanno rimossi. Ma gli amministratori continuano a parlarne. Giorni fa, una nota
arrivava al Municipio comunicando che tutti gli attraversamenti pedonali
rialzati, i rallentatori di velocità e tutta la segnaletica al riguardo doveva
essere rimossa dalle strade calene.
Ieri mattina, i consiglieri di maggioranza Nicola Cipro e
Giovanni Marrocco, rispettivamente ex assessore allo Sport ed ex vice-sindaco
dell’attuale Giunta, hanno inviato una nota in merito alla questione
all’amministrazione comunale, all’ufficio tecnico manutentivo,
alla polizia municipale, alla Procura di Santa Maria ed alla Prefettura di
Caserta. In tale nota, i consiglieri Marrocco e Cipro invitano chi di
competenza “a prendere coscienza dell’illegittimità dei dossi stradali di
natura non regolamentare”.
Inoltre, entrambi i consiglieri di maggioranza hanno invitato
il sindaco Antonio Caparco ad adottare i necessari
provvedimenti per disporre l’urgente rimozione dei dossi artificiali. Invece, qualora sia già previsto un intervento simile, i due
ex assessori chiedono di esserne a conoscenza. Nella nota viene anche esplicitato che, nel caso in cui ci fosse un rifiuto ad
assumersi la responsabilità da parte degli Organi, si provvederà a comunicare
ciò al Ministero delle Infrastrutture.
I rallentatori di velocità sono collocati sia nelle strade
di ingresso della cittadina che nei pressi della sede
dei 118. Il tutto rende pericoloso e più lento il lavoro dei mezzi di soccorso.
Inoltre, durante uno dei sopralluoghi effettuati, pare siano state riscontrate
delle irregolarità anche relativamente alla posizione
degli attraversamenti pedonali rialzati. La
maggioranza ritenne opportuna l’installazione dei dossi al fine di migliorare
la circolazione e la sicurezza dei conducenti. Ora che è stato accertato che i
dossi artificiali non sono stati ben collocati sul territorio, è il caso di
intervenire, cosi come richiesto dai consiglieri Marrocco e Cipro nella nota
inviata ieri a diversi Organi.