IL
SANTUARIO “PICCOLA LOURDES” FESTEGGIA 19 ANNI
Caserta24ore, 15 febbraio 2011
(Antonio Scarano)
Il santuario “Piccola Lourdes” di Visciano ha festeggiato
19 anni di vita con una lunga processione di ringraziamento per le vie del
paese e la celebrazione presieduta dal parroco di Visciano don Michele e
dall’inossidabile Padre Bartolomeo.
Da quel lontano febbraio del 1992 ad oggi, il piccolo
santuario è cresciuto, è diventato grande e meta di pellegrinaggi. Oltre alle
due cappelle originarie, è nato anche il Tempio della Croce con grandi statue in legno, l'altare, il confessionale, l'organo e un
artistico cancello in ferro.
Poi c'è la Croce esterna illuminata a neon ed una terrazza
da dove la vista spazia su Calvi fino al mare. E questo grazie all'estro del
carpentiere Mario Chece ed ai
volontari Antonio Perrillo, Nicola Cipro,
Vitaliano Canzano, Nicola Ventriglia,
Angelo Ricciardi e Giuseppe Manzo.
Nella cappella grande il pittore Francesco Ciccarelli, dopo aver dipinto l'affresco dell'ultima Cena,
ha impreziosito la statua della Madonna con foglioline d'oro. Di lato alla
cappella c'è il caratteristico campanile con il grande orologio che invita i fedeli
per il rosario nell'ora dei vespri. Lungo il viale che porta sopra alla
collina, invece, sono nati la "Via Crucis",
i "Misteri del Rosario" e l’"Orto degli Ulivi" dove tutti
gli anni a Pasqua 100 figuranti rappresentano la Passione di Cristo. Sopra la
montagna infatti c'é il Calvario dove si elevano tre
grandi croci.
Nella seconda cappella invece c'é Padre Pio ed il presepe dell' artista caleno Giovanni Di Maio. L'opera formata da
oltre 30 grandi pastori ha richiesto per la sua
realizzazione 300 chili di sughero e più di 500 lampadine che illuminano ogni
angolo del paesaggio palestinese fedelmente ricostruito. Tutte opere sono state
fatte realizzare per il santuario dall’ex parroco di Visciano Padre Bartolomeo.
Un tempo il sito era proprietà di
Benito Capezzuto che lo coltivava di suo pugno
finché, nel febbraio 1992, in seguito ad un sogno, non decise di metterci la
statua della Madonna di Lourdes che aveva a casa in un'edicola. All'inizio ci
andava a dire il rosario "zì Fiorentina"
una vecchietta che abitava lì vicino. Poi se ne aggiunsero
delle altre.
Ben presto iniziarono le critiche in paese e qualcuno
tolse la statuina. In luglio Padre Bartolomeo volle andare a vedere cosa
succedeva in quel luogo chiamato da tutti "la grotta". Vi trovò due
vecchiette che pregavano mentre il Benito zappava il terreno arido. Allora
pensò di non spegnere quella piccola fiamma di fede e di far crescere quel
nucleo di preghiera.
Il Capezzuto mise a disposizione
il terreno e lui ci mise un capitello con una statuina in vetroresina della
Madonna. Oggi quel capitello è diventato il santuario della Piccola Lourdes di
Visciano la cui struttura (che ricorda le chiese del Tirolo), emerge imponente dalla vegetazione.