PD Calvi Risorta, 07 febbraio 2011
Il Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti in seguito a sopralluogo di suoi funzionari esprime il seguente parere: “Rimuovere tutti i dossi
rallentatori di velocità e relativa segnaletica verticale collocati sulle
strade di Calvi Risorta”.
Scendiamo ora più in dettaglio
sulla raccomandata inviata al Sindaco di Calvi Risorta recante il protocollo
n°0002301 del 02/02/2011 dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche Campania-Molise.
L’ intervento dei funzionari tecnici del ministero è stato deciso in seguito
alle note del sig. Vito Taffuri e del dott. Giacomo Zacchia Capogruppo di
“Uniti per Calvi” il quale in data 18/08/2010
segnalava al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che la posa
in opera dei dossi artificiali in alcune strade del Comune di Calvi Risorta era
pregiudizievole ai fini della sicurezza stradale.
Il Capogruppo di “Uniti per
Calvi” poneva proprio in evidenza la sicurezza stradale quale punto essenziale
per i cittadini di Calvi Risorta, perché non è con
l’istallazione di dossi rallentatori di velocità peraltro fatti in spregio al
codice della strada che si dà più sicurezza ai cittadini, bensì con una
politica seria di prevenzione e di tutela dei cittadini e del territorio. Altro
punto focale della nota era la presenza a Calvi Risorta del Servizio di Emergenza Territoriale del 118, della sede della stazione
dei Carabinieri, della sede della Polizia Municipale. Cosa verificata dal
sopralluogo dei funzionari del Ministero, i quali segnalano che ai sensi dell’ articolo 179 comma 5, è vietato l’impiego dei dossi
rallentatori di velocità sulle strade che costituiscono itinerari preferenziali
dei veicolo normalmente impiegati per servizi di soccorso o di pronto
intervento. A questo punto sorge spontanea una domanda ai nostri disamministratori: ma questa norma del codice della
strada non la conoscevate?
Voi come al
solito fate le cose alla carlona pensando di vivere nella Repubblica di Caparco
e quindi non sottostare alle norme nazionali!!! Ma così non è, fortunatamente
le leggi valgono per tutti!!! Purtroppo però noi cittadini caleni paghiamo di
tasca nostra la vostra incapacità ed incompetenza di amministratori. Chi
paga i dossi istallati e la loro rimozione??
Sarà la Corte dei Conti a
decidere, perché è a lei che dovrete dare conto dei
vostri sprechi!!! Altro punto focale che verificano i funzionari tecnici del
Ministero è: “Al transito di un veicolo a motore, sia pur alla ridotta velocità
imposta di 30 km/h sui detti attraversamenti pedonali rialzati si risente del
sobbalzo del veicolo stesso in corrispondenza del passaggio dalla livellata
della strada a quella in ascesa e discesa dell’attraversamento pedonale
comportando disagio al conducente del veicolo oltre che ad una maggiore usura
del veicolo stesso”. Cosa questa che tutti i cittadini di
Calvi Risorta a loro spese avevano accertato (quante sospensioni rotte,
quanti braccetti rotti), solo voi che forse siete dei marziani, vi ostinavate
ad affermare il contrario.
Per questo motivo anche gli
attraversamenti pedonali rialzati pur non contemplati nella normativa vigente
in materia sarebbero da rimuovere e, ove il Comune ritenesse opportuno non
rimuoverli ,ai fini della sicurezza della circolazione
dei pedoni nei pressi dei plessi scolastici e della farmacia questi devono
essere sensibilmente modificati diminuendone sia
l’altezza che la pendenza. Le livellette in ascesa e
discesa devono avere una pendenza costante e ben
raccordata con la livelletta stradale.
Infine per consentire, l’uso
degli attraversamenti anche ai diversamente abili è necessario modificare la
geometria dei marciapiedi. Praticamente,
amministratori siete dei dilettanti allo sbaraglio che hanno combinato un
macello, non tenendo conto delle norme più elementari e di buon senso che
ripetutamente in Consiglio Comunale vi sono state suggerite dai rappresentanti
di “Uniti per Calvi”.
E’ giunta l’ora di
dimettervi per manifesta incapacità amministrativa!!!!
NOI CON FORZA GRIDIAMO, DIMISSIONI… DIMISSIONI…
DIMISSIONI.