RIFIUTI: NUOVO ARRESTO PER DE BIASIO

 

Gazzetta di Caserta, 29 gennaio 2011

 

Gianni Del Monte

 

Nuovo scandalo dei rifiuti. Quattordici persone arrestate, trentotto gli indagati. Claudio De Biaso nuovamente in manette. Il professionista caleno - diventato in poco tempo il numero due di Bertolaso in Campania - si conferma elemento di spicco nel complicato mondo dello smaltimento dei rifiuti. 

 

L'accusa

Associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla violazione delle direttive ambientali. Il periodo “incriminato" è quello di esercizio della struttura commissariale degli anni 2006, 2007 e 2008. Secondo l'ipotesi accusatoria, gli scarti pericolosi e inquinanti delle discariche e dei siti provvisori di stoccaggio venivano gestiti da depuratori non in condizione di trattarli e finivano nel mare senza alcun trattamento. L'inchiesta è della Procura della Repubblica di Napoli e coinvo e altissimi funzionari e imprenditori.  

 

Il prescelto

Claudio De Biasio, l'architetto di Calvi Risorta, senza alcuna esperienza nel settore dei rifiuti, entra improvvisamente e prepotentemente ai piani più alti del sistema che gestisce i rifiuti in Campania.

 

La spinta di Caparco

Nei primi anni il Ce 4 è gestito dal centrosinistra e si occupa esclusivamente dello smaltimento, attraverso la gestione della discarica <<Bortolotto», in assalto feudo dei La Torre. Ma lo scenario cambia nel 1999, quando diventa sindaco di Mondragone il centrista Ugo Conte: nasce allora il «ribaltone» che porterà Giuseppe Valente, grande amico di Conte, alla guida del consorzio con una maggioranza di centro-destra. Determinante, sarà però anche l'appoggio di un'altra amministrazione centrista, quella di Calvi Risorta. Il sindaco Antonio Caparco pone una condizione precisa: vuole un suo uomo ai vertici dell'ente.

 

La promozione di De Biasio

In poco tempo è promosso addirittura all'incarico di subcommissario per l'emergenza rifiuti, finirà coinvolto nell'inchiesta della Dda come uno dei personaggi chiave dello scandalo Ce 4.

 

La nuova inchiesta

Tanti nomi eccellenti spiccano nell'inchiesta della Procura che ha portato all'arresto di dodici persone fra cui Marta Di Gennaro, ex vice di Guido Bertolaso alla Protezione Civile ed il Prefetto Corrado Catenacci, ex commissario ai rifiuti della Regione Campania. E' stata accertata l'esistenza di un accordo illecito tra pubblici funzionari e gestori di impianti di depurazione campani che ha consentito, per anni, lo sversamento in mare del percolato (rifiuto liquido prodotto dalle discariche di rifiuti solidi urbani), in violazione delle norme a tutela dell'ambiente. Il percolato veniva immesso senza alcun trattamento nei depuratori dai quali finiva direttamente in mare, contribuendo ad inquinare un lunghissimo tratto di costa della Campania, dal Salernitano fino al Casertano. L'indagine, durata fino al luglio 2010 e prosecuzione di quella conclusa nel maggio 2008 - nota con il nome 'Operazione Rompiballe'.