TRE TESTIMONI
CONTRO COCCHINONE
Gazzetta di Caserta, 20 gennaio 2011
Importanza udienza del processo a
carico di Gianluigi Cocchinone accusato di furto
aggravato di legname. Tre testimoni hanno sostanzialmente confermato l'impianto
accusatorio contro l’imprenditore. I
testi, davanti al giudice, hanno confermato la versione del denunciante secondo
cui nel febbraio del 2009, Cocchinone stava tagliando
abusivamente legna su un fondo a Pietravairano.
Il processo riprenderà a maggio quando dopo la discussione
potrebbe anche essere emessa la sentenza. Secondo l’accusa l'imprenditore caleno stava tagliando un intero bosco
in località San Paolo nel comune di Vairano Patenora.
Fu colto in flagranza di reato direttamente dal
proprietario del fondo - un militare residente a Pietravairano
- che si recò sul proprio terreno in compagnia di alcuni
amici.
Il danno subito dal proprietario del bosco si aggirerebbe
intorno ai 30mila euro. I fatti fanno riferimento al febbraio del 2009; la
denuncia della vittima fu presentata il 16 febbraio dello stesso anno.
Il processo a carico del 50enne che vive ed opera principalmente fra Calvi Risorta
e Rocchetta e Croce è già stato avviato e vivrà la prossima udienza a gennaio
del 2011. Secondo l’accusa Cocchinone ingannò la
vittima prospettandogli l'acquisto del bosco. L'imprenditore, insieme al
militare - proprietario del fondo - si recarono in località San Paolo per
quantificare il prodotto e determinare il prezzo. Dopo una lunga trattativa i due si salutarono, senza tuttavia raggiungere
alcun accordo di compravendita.
Invece, pochi giorni dopo, Cocchinone si recò sul posto e avviò il taglio come se quel
bosco fosse stato di sua proprietà. Scoperto fu denunciato. Saranno i giudici a stabilire le
colpe e le responsabilità dell'uomo. La vittima che si è costituita parte
civile è difesa dall'avvocato Vincenzo Russo mentre l’imputato ha affidato la
propria difesa all'avvocato Benni Ianitti.