Calvirisortanews, 27 dicembre 2010
Vito Taffuri
La Squadra Mobile di Lucca diretta dal Vice Questore
Aggiunto Virgilio Russo, di origini di Calvi Risorta,
ha arrestato un pericoloso rapinatore seriale, pluripregiudicato
per gravi reati tra cui associazione a delinquere di stampo mafioso, sequestro
di persona, estorsione, rapina a mano armata, traffico di stupefacenti, già
affiliato alla ‘ndrangheta del ponente ligure ed ex collaboratore: trattasi di
Paolo Anfossi, 56enne originario di Sanremo ma da
alcuni anni dimorante in lucchesia.
Inconsuete le modalità dell’ arresto, quasi da manuale
di criminologia: l’Anfossi, che tre anni fa era stato
arrestato dai poliziotti della Squadra Mobile di Lucca per detenzione di un’arma
clandestina da utilizzare per effettuare rapine, all’atto della scarcerazione
era stato sottoposto alla misura di prevenzione dell’ avviso orale del
Questore. Nonostante ciò, aveva maturato stima e
rispetto per quei poliziotti che difficoltà e sprezzo del pericolo combattono
quotidianamente il crimine.
L’antivigilia di Natale chiama il centralino della Questura e chiede di parlare
con il Capo della Squadra Mobile, cui confida di essere
stanco di condurre una vita da criminale, di non voler fare più del male al
prossimo e di voler confessare alcune rapine. In cambio pretende solamente di
essere arrestato da lui.
Il Funzionario parte immediatamente per Chiavari (GE) dove con proprio
personale e con l’ausilio dei colleghi del locale Commissariato preleva da un
albergo cittadino il reo confesso, che negli Uffici del Commissariato mette a
verbale, alla presenza del suo avvocato, di essere l’autore di tre rapine, una
consumata a Bientina (PI) dove rapinò una banca sotto
la minaccia di un taglierino che puntò alla gola della vicedirettrice; e due
tentate, una a Chiavari e l’altra a Lavagna.
Trovati a tempo di record i necessari riscontri alle dichiarazioni autoaccusatorie, tra cui il taglierino ed i vestiti usati
nelle rapine nonché i riconoscimenti da parte delle
vittime, l’Anfossi è stato sottoposto a fermo di
polizia giudiziaria ed accompagnato in carcere. Ha voluto abbracciare i
poliziotti che lo hanno arrestato, cui ha confidato di sentirsi meno solo tra
le mura del carcere che da libero.
Il PM della Procura della Repubblica di Chiavari ha
chiesto ed ottenuto dal GIP di tramutare il fermo in custodia cautelare in
carcere per il reo confesso. Ulteriori approfondimenti
saranno resi nella conferenza stampa che si terrà in Questura a Lucca lunedì 27
dic. H 11.15