CASO GEA: CAPARCO CAMBIA IDEA E I SUOI UOMINI LO SEGUONO IN SILENZIO

Calvirisortanews, 25 dicembre 2010

 

Vito Taffuri

 

Solo qualche tempo fa (circa 20 mesi fa per la precisione) il sindaco di Calvi Risorta, Antonio Caparco aveva detto che la Gea, società che controlla l'energia elettrica e l'indotto annesso in città, doveva essere immediatamente rimossa dall'incarico per evidenti incongruenze all'atto dell'espletamento del servizio.


Tale e tanta fu la veemenza dell'attuale sindaco caleno che, sulla scrivania dell'allora primo cittadino, Giacomo Zacchia si ammassarono decine di lettere di protesta firmate proprio da Caparco (all'epoca dei fatti era consigliere di minoranza).


Oggi però, proprio sul caso Gea, si assiste all'ennesima sfilacciatura della maggioranza consiliare. Caparco ha cambiato idea in maniera repentina, affermando che, tutto sommato, quel contratto alla Gea non è che sia proprio malaccio, mentre il consigliere Giovanni Marrocco ha invocato il principio dell'auto-tutela legale, la quale gli è costata la revoca del suo assessorato e della presidenza di Vice Sindaco.


Con l’auto-tutela Marrocco in effetti, in pratica si chiamava fuori da qualsiasi controversia procedurale ed amministrativa derivante dai rapporti tra Comune e Gea), che abbiamo deciso di pubblicarla integralmente, per far sapere ai cittadini la verità scomoda che Caparco, non vorrebbe mai far sapere ai suoi elettori e non.


Quindi, Marrocco è rimasto fermo e coerente sulle posizioni di qualche anno fa, mentre il sindaco ha deciso di cambiare condotta e di rinnovare la fiducia a quella ditta che aveva tanto criticato quando era semplice consigliere di opposizione. Strano, davvero molto strano, soprattutto se si pensa che la Gea fa spendere ai caleni fior di quattrini, mentre la ditta che c'era prima si faceva pagare circa un quarto di quanto percepisce oggi la società che ha la gestione dell'outsourcing elettrico di Calvi.


Gli ultimi consigli comunali in veste di consigliere di minoranza, Caparco li aveva trascorsi ad attaccare Zacchia proprio sulle vicende legate alla Gea, definita in un consiglio dallo stesso Caparco: "solo una sigla per fare affari commerciali".

 

Evidentemente, oggi gli affari potrebbero essere quelli dall'accezione positiva e costruttiva. A guardare il dietrofront di Caparco sulla questione Gea, c'è da giurare che lo stesso non pensi più che si tratti di un nodo affaristico, ma di un vantaggioso contratto per i cittadini.