PROCESSO
IZZO: UDIENZA FAVOREVOLE ALL’IMPUTATO
Gazzetta di Caserta, 23 dicembre 2010
Il cambio del giudice fa rinnovare
le testimonianze al processo contro l'imprenditore Roberto Izzo. Durante l'ultima udienza sono stati ascoltati i tecnici dell'Arpac; una testimonianza,
così come ci riferisce l'avvocato Razzino, difensore dell'imprenditore, sembra
essere stata sostanzialmente favorevole all'imputato.
La vecchia fornace
Secondo quanto emerso durante le udienza
la difesa di Izzo tenta a dimostrare che tutti i materiali di risulta constati
sul luogo dei fatti, potrebbero derivare dalla presenza dell'antica fornace che
era utilizzata per fare realizzare coperture.
Il taglio del bosco
Discorso più complesso per la
grossa fetta di bosco tagliata ai piedi del monte. Secondo la difesa si trattava di
un taglio per realizzare una linea tagliafuoco. Un taglio che in ogni caso doveva essere autorizzato. Secondo
l’accusa, invece, l’imputato rase al suolo 1700 metri quadrati di bosco e
sbancò una collina per riempirla con una enorme
quantità di rifiuti, composti in maggioranza da materiali di risulta.
Non esitò, per raggiungere il sito, a creare una lunga pista abbattendo diversi metri di
bosco, lungo il pendio ovest della catena del Montemaggiore,
ai piedi della cima conosciuta come Monte Grande.
Inoltre, il dislivello creato dall'accumulo dei materiali
rischiò di franare tutto sulla sottostante statale Casilina. Un pericolo che avrebbe potuto divenire molto più concreto in presenza di
copiose piogge. L’attività illecita, messa in piedi dal noto imprenditore del
settore edile di Calvi Risorta, il 65enne Roberto Izzo, fu scoperta e stroncata
nel maggio del 2007 dai militari dell'arma della stazione sidicina che disposero il sequestro dell'area ubicata al bivio di Torricelle, proprio al confine fra il comune Teanese e quello Caleno.
Un modo molto semplice, per reperire
materiale utile e per liberarsi di quello inutile. L'imprenditore fu denunciato
a piede libero per i reati previsti dal codice in materia di norme ambientali.
La difesa si dice serena di riuscire a dimostrare l’innocenza dell’uomo.