Calvirisortanews, 22 dicembre 2010
Vito Taffuri
La Sezione “Criminalità organizzata e straniera” della
Squadra Mobile, diretta dal Vice Questore Aggiunto Virgilio Russo,
di origine di Calvi Risorta, ha portato a termine una complessa indagine
finalizzata al contrasto della immigrazione clandestina e delle false
dichiarazioni di emersione dal lavoro irregolare, che un gruppo di italiani
senza scrupoli aveva realizzato in Versilia.
Il gruppo criminale, composto da sei persone residenti
a Viareggio, aveva pensato di allestire una vera e propria centrale del
malaffare per l’assunzione fittizia di clandestini, sfruttando le maglie
previste dalla legge 102/2009 che consentiva di regolarizzare colf o badanti
clandestini che lavoravano “in nero”.
Gli investigatori della Squadra Mobile, d’intesa con l’Ufficio Immigrazione
della Questura e con lo sportello Unico Immigrazione della Prefettura hanno effettuato uno screening delle domande “sospette”,
effettuate da persone già note per reati contro il patrimonio oppure che per la
loro “inverosimiglianza” potevano destare sospetti.
Il capo della organizzazione era una vecchia
conoscenza della Polizia, Pierdino Marini 63enne
originario di Quarrata (PT) ma da tempo residente
nella frazione di Torre del Lago del comune di Viareggio, con precedenti per
bancarotta fraudolenta e false fatturazioni, sedicente commercialista. Il Marini, esperto della normativa sulla immigrazione, tra
le pieghe della legge concepita per far emergere le situazioni di irregolarità
di extracomunitari dediti alla assistenza di persone anziane aveva fiutato l’affare:
dietro pagamento di alcune migliaia di euro confezionava false dichiarazioni di
assunzione di due badanti (il massimo consentito dalla legge) per far ottenere
ai clandestini il sospirato permesso di soggiorno.
D’intesa con la Procura della Repubblica, costoro costretti dalla necessità a
sborsare i soldi richiesti dalla organizzazione, sono
stati considerati parti lese e non concorrenti nei reati. L’organizzazione
produceva inoltre falsi certificati medici attestanti patologie invalidanti,
necessari per ottenere il permesso, nonché false
dichiarazioni dei redditi, poiché era necessario dimostrare all’ Ufficio
Immigrazione di avere un reddito almeno doppio rispetto allo stipendio
(falsamente) corrisposto ai (falsi) assunti, al lordo dei contributi
previdenziali ed assicurativi. Infine i poliziotti hanno verificato che sovente
anche gli indirizzi ove gli stranieri avrebbero dovuto svolgere le mansioni di
badanti erano fittizi.
Gli altri 5 facenti parte della organizzazione, che
per una percentuale sugli illeciti utili si sono spacciati per falsi datori di
lavoro, sono stati denunciati a piede libero: si tratta di V.D.A.,
44enne originario di Napoli da tempo residente a Viareggio e la sua convivente C.M., 36enne residente a Torre del Lago; P.T., 74enne originario di Ragusa e residente a Viareggio; F.M., 56enne di Torre del Lago; A.P.,
65 anni di Camaiore.
Gli stranieri falsamente assunti sono stati dodici, ognuno dei quali ha dovuto
pagare 2.000 euro al Marini per le false
dichiarazioni, promettendo che poi ne avrebbero versato altre 1.000 a permesso
di soggiorno ottenuto. Il Marini è stato arrestato e
portato in carcere al S. Giorgio da dove, dopo circa una settimana è stato
dimesso e collocato agli arresti domiciliari che sta scontando a Torre del
Lago. Il Pm titolare delle indagini è il dr. Enrico Corucci; il GIP il dr. Simone Silvestri.