REATO AMBIENTALE: SOTTO PROCESSO IMPRENDITORE

 

Gazzetta di Caserta, 21 dicembre 2010

 

Rinviata al prossimo anno l'udienza del procedimento penale a carico di Roberto Izzo, residente a Calvi Risorta. L’imputato rase al suolo 1700 metri quadrati di bosco e sbancò una collina per riempirla con una enorme quantità di rifiuti, composti - in maggioranza - da materiali di risulta.

 

Non esitò, per raggiungere il sito, a creare una lunga pista abbattendo diversi metri di bosco, lungo il pendio ovest della catena del Montemaggiore, ai piedi della cima conosciuta come Monte Grande. Inoltre, il dislivello creato dall'accumulo dei materiali rischio di franare tutto sulla sottostante statale Casilina.

 

Un pericolo che avrebbe potuto divenire molto più concreto in presenza di copiose piogge. L’attività illecita, messa in piedi dal noto imprenditore del settore edile di Calvi Risorta, il 65enne Roberto Izzo, fu scoperta e stroncata, nel maggio del 2007, dai militari dell'arma della stazione sidicina che disposero il sequestro dell'area ubicata al bivio di Torricelle, proprio al confine fra il comune Teanese e quello Caleno.

 

Un modo molto semplice, per reperire materiale utile e per liberarsi di quello inutile. L’imprenditore fu denunciato a piede libero per i reati previsti dal codice in materia di norme ambientali. Inoltre, i militari dell'arma, al comando del maresciallo Proietti, trasmisero ogni atto all'Arpac e al Noe di Caserta che intervennero per le necessarie analisi e sopralluoghi.

 

Secondo quanto emerso durante il sequestro, l’attività illecita  andava avanti da diverso tempo. I carabinieri teanesi ebbero il gran merito di scorgere ogni cosa, vincendo una sorta di mimetizzazione che i proprietari del sito attuarono, semplicemente, lasciando intatta una fascia di bosco lungo tutta la statale Casilina. Una vera e propria barriera naturale che impediva a sguardi “indiscreti" di capire cosa stava realmente avvenendo al di là di essa.