Ti becchi un tumore per colpa della centrale di Sparanise? Nessun problema: ti rimborsano con 21 euro!

Pignataronuova, 08 dicembre 2010

Salvatore Minieri

Offerta ai Comuni anche per evitare problemi ai Cosentino. A Calvi il sindaco pronto ad accettare la scellerata elemosina.

La Calenia Energia, la grande società che gestisce la centrale termoelettrica di Sparanise ha rilanciato la sua offerta per zittire i Comuni del circondario, offrendo una manciata di spiccioli (150 mila euro) in cambio del silenzio eterno di chi, con motivazioni scientificamente certificate, dovesse contrarre tumori o altre patologie riconducibili all'attività della stessa centrale.

In termini molto più prosaici e umanamente mortificanti: la società Calenia che gestisce l'ecomostro di Sparanise ha messo a disposizione dei Comuni una cifra di 150 mila euro a titolo di rimborso per i danni subiti fino a questo momento per le attività della centrale.

Le amministrazioni che accetteranno tale obolo (una miseria vera e propria che si aggiunge al disastro ecologico fino ad oggi provocato dalla centrale) dovranno, però, accettare tacitamente una delle clausole, di quelle che vengono scritte con un carattere minuscolo in modo da non essere lette da chi firma l'accettazione dei 150 mila euro. Con l'assegno che la Calenia verserà al Comune che accetterà la cifra, l'azienda si metterà anche al riparo da cause e da ricorsi futuri; addirittura non sarà più possibile fare causa all'azienda in caso di disastro ambientale o di innalzamento delle incidenze tumorali nella zona della centrale sparanisana.

Come dire: "Eccoti questi spiccioli, ma tu da oggi fai finta che noi non ci siamo e se ti becchi il cancro per colpa delle nostre emissioni, non puoi più farci causa, ti abbiamo dato preventivamente 150 mila euro".

Considerando che i Comuni contigui alla centrale di Sparanise hanno una densità abitativa media di 7000 abitanti: la cifra pro capite che la Calenia versa ad ogni cittadino per rimborso e silenzio in caso di cancro è di 21 euro e 43 centesimi. Il prezzo di una pizza e di una birra in un ristorante di terza categoria.

Allo scellerato appello, pare stia per rispondere 'sì' il Comune di Calvi Risorta che, inutile fare giri di parole, deve anche tenere da conto la vicinanza del sindaco Antonio Caparco con Nicola Cosentino (i terreni della centrale sono proprio della famiglia del politico casalese). Caparco, infatti, ha manifestato l'intenzione di accettare la misera sommata di 150 mila euro pur di obbedire a Cosentino e togliere dal fuoco le castagne roventi di una probabile ondata di tumori provenienti dalla centrale. In questo modo tutti, Cosentino compreso, sarebbero sollevati da qualsiasi responsabilità. Anche morale. Amen.