Vito
Taffuri, 01 dicembre 2010
Il
prossimo 18 Dicembre 2010 alle ore 18,30 presso il centro interparrocchiale Don
Milani, in Calvi Risorta, provincia di Caserta, l’Associazione
Nazionale Polizia di Stato della sezione di Santa Maria Capua Vetere, retta dal
Presidente Michele Tavano, in collaborazione con il portale
www.calvirisortanews.it organizza la presentazione dell’ultimo lavoro
editoriale del giornalista Raffale Sardo, “Al di là della notte”.
Raccontare la camorra dal lato delle vittime è come raccontare la storia dal
punto di vista dei vinti. Si riesce a scriverla solo quando le ragioni dei
vincitori si indeboliscono e quelle dei vinti trovano
forza e cittadinanza. E’ dunque un buon segno la
pubblicazione del libro, di Raffaele Sardo “Al di là della notte. Storie di vittime innocenti della criminalità”, Pironti
Editore, che è un’antologia di lutti e di dolore e, allo stesso tempo una
vetrina di piccoli e grandi eroismi civili. Si spera che questo libro
entri nelle scuole, perché smonta in modo inconfutabile due tesi che sono il suggello dell’indifferenza e della rassegnazione. La
prima sostiene che chi nasce in Campania ha la camorra nell’elica del DNA, e non
c’è niente da fare.
La seconda tesi dice che reagire, ribellarsi alla violenza della camorra e del
malaffare non spetta a noi semplici cittadini, ma a chi sta in alto o, come si
dice spesso, “allo Stato”. Queste tesi sono entrambe errate. Lo dimostra
proprio questo libro. Gli uomini e le donne di cui parla
sono nati in Campania e si sono schierati liberamente e consapevolmente contro
la criminalità organizzata: sul fronte della legalità, dell’impegno civile, del
dovere.
Non erano “lo Stato”, erano semplici cittadini, e hanno tenuto
fede alle loro convinzioni sapendo di rischiare la vita, come fanno tutti i
giorni tantissimi onesti cittadini meridionali, come ha fatto l’Agente di
custodia Nicandro Izzo, nato nella frazione di Petrulo di Calvi Risorta, in servizio
al carcere di Poggioreale, ucciso per mano della
camorra, solo per aver fatto il suo lavoro onestamente.
E’ importante perciò conoscere quale vita ha vissuto ognuna di queste vittime,
quali passioni, quali ideali hanno animato quella vita, quale battaglia era in
corso quando quella vita è stata spezzata. Per non darla vinta ai mafiosi e ai
violenti di ogni risma, è necessario che nessuna
vittima dell’ingiustizia diventi un nome senza storia. Quale occasione
migliore, è quella di partecipare all’evento del 18 dicembre per conosce le storie di tante vittime del dovere dimenticate.