Replica di Tempo Rosso a comunicato di 80 Mq sulla conferenza sui rifiuti

 

Portale di Pignataro, 30 novembre 2010

 

CSOA TEMPO ROSSO 

 

Carissimi amici della libreria 80 mq, abbiamo apprezzato molto la vostra iniziativa sul problema rifiuti che, in modo onesto anche sotto l’aspetto intellettuale, avete messo in campo. Sicuri di una bella iniziativa, poiché finalmente anche in Terra di Lavoro si parla di rifiuti, volevamo per precisare alcune cose, con il nostro fare sempre molto critico ma propositivo.


Ci dispiace dire che però ci sembra un presuntuoso e “ignorante” dire di essere i primi e gli unici a parlare di rifiuti, questa affermazione ci sembra alquanto aliena dalla realtà dei fatti che negli anni passati ha visto migliaia di uomini e donne di Terra di Lavoro scendere in piazza, lottare e vincere battaglie, pensiamo a Torre Ortello, a Carabbottoli e altrove.


La nostra esperienza in materia di rifiuti è ormai decennale e abbiamo notato, con non poco rammarico, che in questa iniziativa non è stata gradita la nostra presenza ne quella di altri uomini e donne che hanno animato i vari comitati popolari a difesa dei beni comuni, non fosse altro per l’impegno, le denunce e il nostro stare sempre in prima fila per quanto riguarda il problema. Da anni siamo parte integrante della Rete Rifiuti Zero, per un Piano Ragionale alternativo a quello attuale, per combattere la logica delle discariche e dei termovalorizzatori, interni alla Rete regionale campana. Siamo stati interni, in prima persona coinvolti nelle lotte di Chiaiano, Pignataro, Terzigno, Acerra, realtà con le quali ci riconosciamo e siamo riconosciuti come interni ai percorsi di lotta e di emancipazione.


Non che volevamo essere per forza presenti a quel tavolo, intendiamoci, ma potevamo sicuramente dire la nostra, fare proposte, così come facemmo in un consiglio comunale speciale a Pignataro Maggiore svoltosi proprio sul presidio a Torre Ortello (esperienza che ha poi dato l’avvio alla raccolta differenziata nello stesso comune); potevamo parlare in modo esaustivo, molto più esaustivo dei presenti al banco degli invitati (che poi ce ne sarebbe da dire su coloro che scrivono libri su questo argomento), anche sulla questione energia in terra di lavoro, ad esempio sulla centrale Termoelettrica di Sparanise, poiché siamo sempre stati convinti che il problema ambientale va discusso in toto e non solo ora, quando la monnezza ci arriva anche nei calzini.Per tutto ci siamo alquanto dispiaciuti se leggiamo su un comunicato stampa, pubblico, che siete stati i primi a parlare di rifiuti in Terra di Lavoro.


Potremmo fare migliaia di esempi, partendo già dall’era Rastrelli, passando per l’era Bassolino fino ad arrivare a Bertolaso. Ma siccome non ci pavoneggiamo, tantomeno ci fregiamo di titoli “nobiliari” che non ci appartengono molto, preferiamo stare nelle piazze e con la gente, vi preghiamo solo di essere più cauti la prossima volta e di mettere in relazione le esperienze, sicuramente diverse, ma che possono trovare sbocchi di convergenza su alcuni punti, sicuramente cari a tutti. Ci dispiacciono ancor di più i toni da “Bar dello sport” che alcuni di voi hanno utilizzato, offendendo chi era venuto a portare una posizione e delle perplessità. Da parte nostra alzeremo sempre i toni: la crisi che viviamo è il luogo e il tempo del conflitto e se come dite, vi ponete a sinistra, ci risulta difficile accettare toni pacifici e pacificati, con chi direttamente o indirettamente ha responsabilità enormi nel disastro della crisi rifiuti. Crediamo inoltre che parlare per due ore di “monnezza” senza parlare di politici, di Bassolino e della sua giunta, sia poco corretto e poco onesto intellettualmente. Siamo stati accusati di essere “amanti del passamontagna” e non ci tiriamo indietro, anzi, in questo sistema repressivo e fascista che è l’italia di oggi, siamo fieri di affermare che ci copriamo il volto per farci vedere, per lottare, radicalmente e non a parole, contro le contraddizioni di questo sistema.


Giusto per onore di cronaca in questi undici anni di occupazione e esperienza politica il Tempo Rosso è l’autore della proposta di delibera, poi votata da oltre 5 comuni della zona (Pignataro, Calvi, Sparanise, Camigliano, Pastorano, Vitulazio, Riardo) sulla raccolta differenziata, caso emblematico dell’impegno delle lotte e della pochezza della politica. Negli anni abbiamo accumulato qualcosa come una sessantina di procedimenti giudiziari a carico di militanti nella stragrande maggioranza dei casi per questioni legate alla difesa dei beni comuni, a Sparanise contro la centrale a turbogas, a Pignataro contro la venuta del ministro Alemanno, all’epoca in quota An, partito finanziato pubblicamente dalla Waste Italy Spa, multinazionale che spingeva per la realizzazione di una piattaforma per rifiuti tossici e nocivi.


Non da ultimo siamo stai i promotori di un incontro nazionale a Bologna dove si sono confrontati i movimenti a difesa dei beni comuni e insieme ai comitati campani contro l’emergenza rifiuti, vi hanno preso parte i comitati NoTav della Val di Susa, il comitato contro il Ponte sullo Stretto, i comitati nazionali per il diritto all’abitare.

 

Quindi cari ragazzi siamo esclusivamente venuti a portare la nostra esperienza di vita vissuta, di lotta e di conflitto, circostanze in cui abbiamo messo sempre la faccia e di certo non stiamo ad aspettare che qualcuno ci dia la patente del “bravo militante”, soprattutto nella misura in cui i nostri percorsi non si sono mai incontrati, tantomeno sul terreno del conflitto (e forse mai si incontreranno data la vostra impostazione pacificata e perbenista, che ci dispiace dirlo, ma non ci appartiene per nulla).


Concludiamo ribadendo la nostra totale estraneità ad accozzaglie politiche e affaristiche e a una concezione della politica del “volemose bene”. Proporre a fine convegno, a bassa voce, la raccolta differenziata a Calvi ci sembra uno specchietto per le allodole per due motivi fondamentali: il primo è perché non c’è alcuna volontà politica nel farla, il secondo è che non c’è un movimento organizzato che faccia pressione sui comuni della zona. Avremmo preferito una proposta più seria, più conflittuale e che alzasse un i toni in questa grigia provincia. Da parte nostra proponiamo la creazione di un comitato permanente in difesa dei beni comuni anche qui in terra di Lavoro e concludiamo invitando tutti a partecipare al corteo nazionale a Terzigno dell’11 dicembre prossimo: da sempre con le lotte e nelle lotte!!