PRONTO UN
MILIONE DI EURO PER IL CASTELLO
Gazzetta di Caserta, 18 novembre 2010
Il Sindaco Caparco: abbiamo centrato un importante
obiettivo per il nostro paese.
Oltre un milione di euro per
recuperare la parte più degradata dell'antico castello caleno. Sarà effettuato
il consolidamento, il restauro e la messa in sicurezza della struttura.
Lo prevede un progetto voluto dall'amministrazione guidata
dal sindaco Antonio Caparco che ha inteso rivalutare la fortezza posta
all'ingresso del paese. Il castello si presenta come una tipica fortificazione di epoca aragonese con pianta quadrata e quattro torri cilindriche
a base scarpata, innestate agli angoli.
Probabilmente fu costruito proprio sul posto del resistente
castello longobardo di cui parla Erchemperto,
incorporandone le residue strutture. E quasi sicuramente questa è la sua
origine, ma dal momento che molte delle sue caratteristiche architettoniche
sono comuni pure a fortificazioni di età angioina, se non addirittura sveva,
e dando comunque per scontato che nell‘arce calena esisteva una roccaforte fin dall'alto medio
evo, converrà allora mantenersi più prudenti in ordine alla sua classificazione
e dire che il castello con tutta probabilità fu rifatto o restaurato al tempo
degli Aragonesi, dopo aver subito proprio in quest'epoca uno dei più feroci e devastanti assedi della
sua storia.
Situato alle porte settentrionali della pianura campana,
il castello di Calvi aveva una funzione dì controllo sulla vecchia Via Latina,
un‘arteria stradale che ancora nel basso medio evo assicurava la maggior parte
dei collegamenti tra Roma e la Campania, ciò soprattutto in dipendenza del
fatto che l’Appia, l‘altra grande strada consolare, risultava del tutto impraticabile all'altezza delle paludi pontine.
Il castello di Calvi appare allineato perfettamente alle
concezioni dell’architettura militare. Così come si accennava, esso si mostra con quattro torri angolari che serrano delle cortine
murarie innalzate su di una pianta quadrangolare. Altra caratteristica delle
torri calvesi è data dal fatto che esse non risultano piene nella loro parte inferiore, così come
accadeva nell'alto medio evo.