L'importante
sito borbonico di Calvi è ormai abbandonato da tutti
ComunediSparanise.com, 17 novembre 2010
Ilario Capanna
Venerdi prossimo l’Auser
di Caserta in collaborazione con Ires Campania presenterà presso la Sala della
CGIL di Caserta, le attività di formazione e promozione relative
al progetto selezionato e approvato nell’ambito del Bando del CSV Assovoce “Perequazione per la progettazione sociale” dal
titolo: “La fattoria borbonica di Carditello. Un
modello per lo sviluppo equilibrato del territorio”.
Gli obiettivi dell'incontro sono la valorizzazione
ad uso civico del sito e del suo patrimonio storico, la diffusione della
cultura per la tutela del bene comune e la divulgazione del suo valore storico,
culturale ed economico. Verranno coinvolti i soci
dell’Auser Caserta, gli studenti ed i docenti delle
scuole del territorio. Durante l'incontro ci sarà anche la presentazione del
nuovo sito web dedicato al progetto, a cura dell’Ires Campania.
Alla luce di tanto attivismo dedicato al real sito di Carditello, viene da
chiedersi che fine abbia fatto il sito borbonico più importante che si trova
sul territorio di Sparanise: il casino reale del demanio di Calvi (foto da google maps a sinistra). Sembra
inverosimile ma nessuno, chiacchiere e distintivi a parte, nel presente, come
nel passato, si è mai occupato seriamente dell’importante complesso monumentale
di Ferdinando II di Borbone.
Oggi la struttura presenta delle crepe che prima o poi faranno crollare tutto esattamente come è
avvenuto per la domus dei gladiatori di Pompei.
Eppure il casino di caccia borbonico del Demanio di Calvi è senza
ombra di dubbio il monumento storico più importante esistente sul
territorio del Comune di Sparanise.
Tanto per avere un quadro generale dell’importanza e delle
dimensioni della struttura, è sufficiente leggere quanto riportato nelle piante
della tenuta e del Casino reale di Calvi, prodotte dall'architetto Notarangelo nel 1910. Un complesso di
3.869.000 mq di superficie, con la Torre d'Occidente di 608 mq, il Casino Reale
1248 mq ( 12 stanze e 2 saloni al primo piano, 14 stanze, 1 cappella, 1 fienile
e 2 stanze al pianterreno)ai quali si aggiungeva un casone
di 2174 mq ed una casina di 176 mq, per un totale complessico
di quasi 4500 mq di superficie.
Ma visto che i Borbone avevano un notevole gusto per l’estetica ed il
bello in generale e la pensavano pure in grande, allora c’era anche uno spiazzo
ellittico per le corse dei cavalli, un bosco e ben 13 parchi e il circo dove
avvenivano le corse dei cavalli. Non è un caso, infatti
se da quelle parti abbiano soggiornato il re Carlo III, Ferdinando IV di Borbone, Francesco I, Ferdinando II, il pittore Philip Hackert, la Regina
Carolina e la Contessa Maria di Floridia.
Chissà quante volte Ferdinando IV di Borbone Re delle
Due Sicilie, in procinto di raggiungere il demanio di
Calvi, si è recato a Sparanise magari per consumare
pasti ben più abbondanti e luculliani di un presunto e misero pane e cacio di pseudo garibaldina memoria, e chissà quante volte si sarà
rivoltato nella tomba nel pensare quale triste destino è stato riservato,
dall’incompetenza degli uomini, ad uno dei capolavori più importanti realizzati
dalla sua casata.