IL SINDACO DIMENTICA ANCHE DI COMMEMORARE I CADUTI IN GUERRA: UNICA GIUNTA IN ITALIA AD ESSERSI DIMENTICATA DELL'EVENTO

Calvirisortanews, 08 novembre 2010

 

Salvatore Minieri

 

Ci scusiamo con i nostri lettori, ma meglio di queste foto non potevamo trovare, anche perché non c'è stata alcuna manifestazione celebrativa per ricordare i Caduti delle Guerre.


No, non che sia arrivata una missiva del ministero dell'Interno che ha vietato di organizzare l'evento commemorativo, no: si tratta solo di una cabarettistica dimenticanza di quella persona che da settimane perde tempo a dichiarare ai giornali di aver ricevuto delle minacce di morte tramite una fantomatica lettera recapitatagli da un postino.


Per stare giornate intere a dire che lui viene minacciato tramite misteriosi plichi postali e che noi non gli abbiamo recapitato l'invito per il Premio Legalità (l'ultima è una bugia da asilo infantile, perché il Capo dello Stato ha ringraziato Vito Taffuri per lo stesso invito che noi abbiamo recapitato a Caparco, come da lettera protocollo n°14982 del 12 Ottobre 2010, quindi circa 18 giorni prima dell'evento), il sindaco si è dimenticato di allestire le Celebrazioni per il IV novembre, il ricordo civile in memoria di tutti i Caduti delle Grandi Guerre.


Caparco ormai si comporta in maniera assolutamente agitata, confusa e disordinata: da settimane perde giornate intere a correre dietro a un giornale provinciale per farsi pubblicare - da un pubblicista compiacente, interessato a parlar bene del sindaco e male di Marrocco - intere interviste, lunghe e noiosissime perché sempre uguali, che parlano di queste mai chiarite minacce di morte (ma da dieci giorni non sono visti, nemmeno con il binocolo, indagini vere ed elementi oggettivi che possano dare riscontro probatorio e reale a quanto va dicendo Caparco).


Poi, da quando il suo giornale provinciale amico non gli ha più risposto al telefono - ormai tutti hanno più di una perplessità sulla versione raccontata dal sindaco - Caparco ha deciso di iniziare a cantare un'altra canzone, ma dal ritornello sempre fanciullesco come quelle dello Zecchino d'Oro: "Non sono stato invitato ufficialmente al Premio Legalità". Tutti sanno che anche questa è una fandonia che il sindaco va raccontando agli angoli del paese, un po' come fanno certe persone che nei centri dove vivono non godono di grande credibilità.


"L'invito? Non mi è arrivato…cioè mi è arrivato ma non mi pare ufficiale… no, no, aspettate, mi pare che non c'è la firma di Taffuri e allora mi ha detto un assessore che devo dire che non ci devo andare…no, mi pare che la carta che è stata usata per l'invito non è quella ufficiale... no, poi, io tengo altro da fare…a me mi piace solo il Premio Cales di Mele…".


Questa è la sintesi delle giustificazioni balbettate da Caparco quando ha saputo che il questore e il capo della Dia sono rimasti amareggiati e non poco sorpresi dalla sua assenza alla consegna del Premio Legalità."Ehh, mi pare che l'invito era falso…non lo so perché non ci sono andato…ah, adesso mi ricordo: ero impegnato a rilasciare un'intervista al giornale amico perché mi hanno minacciato di morte, non so se lo sapete…".


Da tre settimane sempre la stessa canzone. Intanto non viene prodotta una delibera che sia pensata nell'interesse della Città. Le uniche espressioni di esistenza di questa Giunta riguardano provvedimenti di mera decorazione: patrocini, piccoli finanziamenti, incarichi ai legali per salvarsi il deretano da alcuni casini; insomma, sembra più un ufficio di disbrigo pratiche affaristiche politiche che un Municipio.


In questa grande recita, Caparco si è dimenticato anche di celebrare il IV novembre. Agitato, confuso e disordinato, appunto. In sintesi, nelle ultime tre settimane ecco cosa ha prodotto un sindaco (e una Giunta) che paghiamo circa 7 mila euro al mese: ha speso soldi e tempo per far pubblicare articoli su presunte minacce che non sono state comunicate al questore e alla Dia stessa (ne abbiamo la certezza documentale); non si è presentato a una manifestazione Istituzionale alla quale é stato concesso il patronato del Presidente della Repubblica, giustificandosi con questioni di lana caprina e bugie smascherate dall'ufficio di presidenza di Giorgio Napolitano.


Poi, in ultimo, ha dimenticato persino di adempiere al dovere morale più importante per un rappresentante delle Istituzioni comunali: commemorare gli eroi italiani e le Vittime delle Guerre, quegli stessi eroi che hanno combattuto e sono morti per assicurare la democrazia della quale il sindaco sembra avere un rispetto molto relativo. Caparco? Abbiamo ormai un quadro chiaro: è stranamente agitato, confuso e disordinato. Oltreché molto preoccupato per qualcosa che non riusciamo a individuare. l’unica corona d’alloro deposta e stata quella della società opera di Petrulo.