ANTICA
CALES: I LADRI D’ANTICHITA’ POSSONO AGIRE INDISTURBATI
NELL’AREA
Gazzetta di Caserta, 05 novembre 2010
La recinzione in alluminio realizzata otto anni fa, è solo
l'ultimo scempio operato nell'area archeologica dell'antica Cales. Abbandono e
saccheggio sono all'ordine del giorno; l'area del
Teatro e il piano dell'orchestra è invaso dalla malerba; rovi, erbacce e
robuste spine hanno aggredito l'intero sito archeologico. Prima di riportare
completamente alla luce la struttura del teatro, qui vi era una piantagione di
pesche, e laddove il campo è libero dalle gramigna è
perché ci pascolano le pecore. L'area è completamente abbandonata a se stessa e
vittima di continui saccheggi.
Il sito di Cales fa particolarmente gola ai tombaroli; sottoterra ci sono tesori d‘inestimabile valore pari
a quelli ritrovati a Pompei ed Ercolano. Abitualmente
vengono giù dal ponte dell'A1 dove vi è un‘antica necropoli del I secolo d.C.
L‘area a ridosso dell'autostrada Milano-Napoli,
che taglia letteralmente in due il sito archeologico, è vulnerabile come del
resto l‘intero comprensorio. Per ironia della sorte, spiega l'uomo, gli unici a
scavare a Cales, e a riportare alla luce gli antichi reperti, sono i tombaroli affiliati ai potenti clan camorristici
del luogo. Agiscono di notte, e dopo aver effettuato
lo scavo utilizzando la pala, in passato anche attrezzi meccanici, prendono
solo ciò che sanno di poter rivendere, sconvolgendo il sito circa i possibili
rilievi stratigrafici.
I furti sono solitamente commissionati. L'area
archeologica, stimata in circa 60 ettari, risulta
riportata alla luce solo per il 5%. Il teatro, le antiche terme e l‘anfiteatro
sono gli unici resti visibili; ancora sconosciuta rimane l‘impostazione del
reticolo stradale urbano come le vie di accesso
extraurbane. Non è stata localizzata l‘area del foro e gli edifici di natura
politica annessi; e neppure una sola villa gentilizia è stata riportate alla luce, sebbene l‘area ne sia piena.
Insomma l'antica Cales, seconda per dimensioni solo all’attuale
Pompei, rimane un tesoro tutto da scoprire; ammesso che la camorra ci faccia
trovare ancora qualcosa. Già capitale degli Ausoni,
Cales fu ridotta a colonia romana nel 336 a.C. Centro
economicamente fiorente divenne famosa per la produzione del vino.
Celebre nell'antichità quello caleno e la produzione
di preziose ceramiche, realizzate secondo una particolare tecnica in modo da
sembrare stoviglie di bronzo, esportate in tutto il mondo.